MOBY
21 luglio 2011 @ Inde
Palais, Bologna
Testo
di Gabrydark
Foto
Showcase di Giancarlo Donatini
Fantastico:
Moby, personaggio di caratura internazionale, era presente a Bologna
il 21 luglio scorso, per lanciare il libro fotografico MOBY, edito
da Damiani a cui è abbinato il suo ultimo album Destroyed.
Una
bella sorpresa per i fan di Moby che potranno apprezzarne anche le
doti di fotografo.
Secondo le info del servizio stampa della casa editrice Damiani, l'arte
di scattare, sviluppare e stampare fotografie non è una novità, per
Moby. Oltre ad essersi laureato alla facoltà di cinema e fotografia
presso il Purchase College della State University of New York, egli
è sempre stato un appassionato di reflex fin da quando suo zio, un
fotografo del New York Times, gli regalò una macchina fotografica
all'età di dieci anni. Da allora Moby, ovunque vada, ha con sé una
macchina fotografica. Egli spiega " Uno degli obiettivi dei miei scatti
è cogliere il normale e presentarlo come eccentrico, e cogliere l'eccentrico
presentandolo come normale". La copertina di Destroyed raffigura l'ultima
parola di un'insegna a led, "Unattended luggage will be destroyed",
fotografata da Moby in un corridoio deserto dell'aeroporto La Guardia
di New York. Il connubio tra album e libro fotografico regala una
visione intima del mondo di Moby e del suo processo creativo di artista.
I pezzi musicali e gli scatti sono
stati realizzati nello stesso periodo e hanno tratto ispirazione dal
mondo bizzarro e sublime del tour.
All'Inde Palais a Bologna alle sette di sera, Moby si presenta con
maglietta nera e jeans, si siede a gambe incrociate su un tavolo e
si lascia intervistare, rispondendo senza reticenze alle domande e
autografando instancabile tutti i volumi che gli vengono porti. Il
pubblico è numeroso e si accalca intorno a lui. Non ci sono molti
giovani. In compenso si vedono degli appartenenti alla dirigenza imprenditoriale
e politica bolognese come l'assessore Ronchi. Finalmente giunge l'ora
dello show case, che si tiene in un luogo d'eccezione, il cortile
del Museo Civico Archeologico.
Moby vi giunge insieme alla cantante ed alla violinista che lo accompagnano
nei tour, Joy Malcom e Liz Liew. Contrariamente ai suoi concerti pubblici
,qui si esibisce in un live
solo acustico, data la particolarità del luogo e di fronte ad un numero
di 150 spettatori, tutti invitati dalla casa editrice. La cantante
si offre come interprete e chiede da parte di Moby il silenzio. Subito
dopo si sciolgono nell'aria gli accordi di Why does my heart feel
so bad?, un classico del suo repertorio e si viene rapiti da un
sound che a mio parere guadagna in suggestione grazie alla scarna
line up e alla chitarra suonata in modo ineccepibile da Moby stesso
. Seguono altri classici del reportorio come We Are All Made Of
Stars?,le sempre stupende e conosciutissime Porcelain e
In this world, nelle quali la voce della Malcom si esprime
al massimo della sua estensione , suscitando grande entusiasmo nel
pubblico. Quindi viene eseguito il primo singolo estratto da Destroyed:
Lie down in darkness. Moby è veramente un musicista straordinario
e si esalta, quando
alcune cover : Walk on the wild side di Lou Reed, Whole
Lotta Love dei Led Zeppelin, e Rings of fire di Johnny
Cash.
Il livello è altissimo, non solo di Moby ma anche della cantante e
della violinista ed il pubblico è coinvolto al massimo, tanto che
spesso viene invitato ad accompagnare con il canto i brani eseguiti.
L'ultimo pezzo é Natural blues, bellissimo, e gli applausi sono frenetici,
come le ovazioni a tutti e tre i componenti dello show. In tutto il
concerto non si è sentita affatto la mancanza di un synth!
Che dire ancora? A malincuore esco con tutti gli altri dal chiostro;
mi rendo conto di essere stata una privilegiata, di avere assistito
ad uno spettacolo sicuramente irripetibile, ad una geniale performance
di Moby che dimostra il valore della sua professionalità e come per
lui la musica sia qualcosa di naturale, fusa con la sua persona ,come
il suo stesso respiro.
Alcune
immagini tratte dal libro fotografico di Moby
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