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RASSEGNA MI-TO Settembre Musica:
IL CANTO DEL VUOTO TAGLIENTE:

 

CURRENT 93 @ TEATRO ALFIERI

Torino, 22 Settembre 2009

testo e foto by Oflorenz

 

Che effetto l’elegante Teatro Alfieri di Piazza Solferino quasi completo per la mitica banda di David Tibet! Ma si sa, l’importante rassegna meneghino-sabauda di musica contemporanea e di avanguardia può questo ed altro, anche in virtù dei prezzi assolutamente accessibili di tutte le sue manifestazioni. La marea nera, cioè la vera gente dei Current, si mescola questa sera con l’”intellighenzia” un po’ chic frequentatrice di questi eventi, ed applaude sin da subito il virtuoso James Blackshaw che ci intrattiene per una mezz’oretta con due lunghe tracce soliste di chitarra acustica. Il barbuto chitarrista se ne va soddisfatto raccogliendo i consensi del teatro, e si prepara per il set successivo, dove si unirà agli altri 6 della magica Corrente.

Il set di Tibet e compagni poggia essenzialmente sull’ultimo lisergico lavoro “Aleph at hallucinatory mountain” e sul precedente “Black ships ate the sky”, forse per l’amarezza di quel ragazzo che in centro alla sala brandisce un cartello con scritto “PLAY CROWLEY MASS!”. Ma la svolta molto seventies degli ultimi Current a noi non dispiace affatto, è anzi un raro esempio di mentalità al di fuori degli schemi ed oltre le classiche e stantie barriere del “post punk a tutti costi”. Spazio così all’organo stile hammond di Baby Dee, ed alle due chitarre dilatate che sembrano appena uscite dai solchi di un vecchio disco dei Blue Cheer o degli Uriah Heep. Ciò che non cambia mai è il cantato spiritato di Dave, quel timbro di voce che pare quasi posseduto dal demonio, e quell’incedere a tratti schizzoide ed epilettico a cui siamo tanto legati! E verso la fine del set, una flessuosa ballerina appare leggera ed eterea sul palco, accompagnando con le sue mosse da farfalla un lento guidato dal pianoforte di Dee.
Bella serata, e lunga vita alla Corrente, Torino sarà sempre pronta ad accoglierla in tutte le sue incarnazioni. Ed in quest’ ultima incarnazione torinese, datata 22 di settembre 2009, C93 sono stati: David Tibet, Baby Dee, James Blackshaw, Keith Wood, Andrew Liles ed Alex Neilson.

 

 

NURSE WITH WOUND / Z’EV + LARSEN @ TEATRO ALFIERI

Torino, 23 Settembre 2009


testo e foto by Oflorenz

Z’Ev apre le danze di fronte ad un teatro poco meno colmo che la sera prima per C93, con un movimentato assolo percussivo sul gigantesco timpano che troneggia al centro del palco. E’ la preparazione alle due lunghissime tracce che insieme a lui i torinesi Larsen di lì a poco ci offriranno per l’esperienza multimediale “In V.tro”, un cosmico viaggio audio-visivo supportato da alcune affascinanti sequenze di organismi e celllule analizzate al microscopio.
Le immagini delle analisi scientifiche fornite dal Dipartimento di Anatomia e Medicina Legale di Torino, si trasformano così grazie alla lisergica base scaturita dall’ingegno dei 4 torinesi e dell’americano Stefan Weisser in un’ ineguagliabile esperienza per il pubblico dell’Alfieri, in un crescendo sonico molto vicino ad una suite cosmic-kraut rock tra le più belle che abbia mai avuto modo di ascoltare dal vivo.

La fatica per Fabrizio M.Palumbo e Paul Beauchamp non termina qui: un breve intervallo ed eccoli riapparire on stage accompagnati dalla violoncellista Julia Kent (e con lei prende così forma Blind Cave Salamander), Colin Potter ed il mitico Steven Stapleton, per tutti semplicemente Nurse With Wound.
L’esibizione prevista per questa serata dedicata al “Sacro attraverso l’ordinario” nell’ambito della rassegna MI-TO, è alquanto peculiare: la formazione esegue infatti un lungo estratto tratto dallo storico triplo box di NWW intitolato “Soliloquy for Lilith”, e dedicato a suo tempo dal musicista irlandese alla nascita di una delle sue figlie.
L’interpretazione dei tre Blind Cave Salamander e dei due Nurse è magistrale, per quanto minimale ed essenziale come peraltro l’opera originale: un lunghissimo drone che si avvolge e riavvolge come una spirale in un lento ma inesorabile crescendo emotivo, il tutto rafforzato dagli splendidi visuals che scorrono incessanti alle spalle dei 5. Il pubblico non fiata e rimane immobile per un’ora, e ci sembra quasi di percepire e “toccare” l’ellettricità dell’aria, o come dicevano i vecchi padri della psichedelica americana dei ‘60, di “vedere i rumori e toccare i colori”. Unitamente ad alcune rappresentazioni tradizionali dedicate al Giappone, per me la più bella serata di questa edizione 2009 di settembre Musica.

Nurse With Wound

Z’Ev