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LYDIA LUNCH & GALLON DRUNK
8 Aprile 2011 @ Mr. Muzic off di Modena

Testo di Gabrydark
Foto di Giancarlo Donatini



Al Mr. Muzic Off di Modena, l’8 di aprile, grazie al Mattatoio e a Grotesque, si profila una calda serata all’insegna del sesso e dell’alcool, delle parole dure e sboccate di Lydia Lunch che si presenta dopo soli due anni di nuovo in tour per portare al pubblico la sua ultima creatura, malsana e trasgressiva e per questo così attraente “ Big sexy noise

Il live inizia a notte inoltrata con la band degli Avvolte scelta dalla stessa Lunch a fare da supporter: i ragazzi consci della loro responsabilità ad aprire una performance di tutto rispetto si gettano appassionatamente nel suono di un rock fra il metal e il soft, con rif di chitarra elettrica e di basso galoppanti ed una voce scream che sa però calarsi anche in toni più morbidi.

Mentre i “ suoi” prescelti suonano la Lunch esce dal camerino e a lato del palco, nell’ombra, si concede una pausa di relax, fumando una sigaretta e rispondendo amabile al saluto del nostro photoreporter. Ma dov’è la grintosa Lunch? penso tra me, ricordandone l’esibizione del Locomotive a Bologna due anni fa.
Di lì a poco eccola uscire sul palco e sfornare ancora una volta la sua grinta sfacciata, senza peli sulla lingua, ed insieme ai Gallon Drunk annunciare con la voce roca un po’ gracchiante, Big sexy noise, un sound tra il soul, il rock, con qualche nota jazz, grazie al sax di Terry Edwards , che si occupa anche delle tastiere con un suono noise. Ma decisamente domina la scena insieme a lei, il chitarrista James Johnston, che è una forza della natura mentre si muove sul palco accompagnando i suoni distorti del suo strumento con le lunghe gambe che scalciano in alto, sfiorando pericolosamente il capo di coloro che sono in prossimità. Dinoccolato e travolgente sa come fare spettacolo e tenere alto il clima, mentre la batteria di Ian White scrolla le persone, sottolineando il ritmo cadenzato del blues.
Il concerto si trasforma in una vera performance della Lunch che si rivolge urlando alle ragazze segnate a caso coll’ indice, come ci dicevano di non fare da piccoli, “bitch, bitch “ e sembra marchiarle a fuoco, mentre canta tra sorsi di whiskey e sigarette. Con la voce sempre più graffiante snocciola brani, che si ficcano in mente come arpioni:
"Doughboy", "God Is A Bullet",” I won't leave you alone”,” Another man coming”, "Your Love Don't Pay My Fuckin' Rent ", che viene introdotta dalla stessa Lunch con insulti ad un pò di ragazzi così tanto per non fare delle ingiustizie.
Ed infine uno strepitoso e memorabile Kill Your sons, cover di Lou Reed. Termina il live dopo il bis e lascia il vuoto, sì perché sul palco c’è stata una performance che ha coinvolto gli spettatori con l’intensità di un caterpillar che passa sopra le persone, le schiaccia ed infine le lascia un po’ stordite come dopo una sbornia.

Sempre grande, la Lunch sa offrire uno spettacolo di libera ed estrema sessualità, nonostante gli anni non l’abbiano graziata di certo, e si affida a bravi musicisti che sanno caricarla e caricare anche il pubblico, che ha seguito ballando per tutto il live.
Un concerto a cui quindi è valsa la pena di assistere e che decisamente ha divertito il popolo “ nero” che vi ha assistito e ha seguito con entusiasmo la immarcescibile Grande Maitresse della musica.