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Recensioni LIBRI

FIGLI DEL DEMONIO
Biografia dei Dirty Actions punk-new wave genovese 1979-1982
Diego Curcio e Johhny Grieco
(Liberodiscrivere edizioni)

Durante una nostra serata a Luglio scorso tenutasi al TNT di Milano abbiamo avuto il piacere di ospitare il grande Johnny Grieco che ha tenuto un reading in cui ha letto brani tratti da “ I figli del demonio”, la biografia della sua band, i "Dirty Actions", storica formazione new wave attiva tra la fine degli anni '70 e gli inizi degli '80. Nel libro viene raccontata la loro storia, a volte quasi epica, vissuta negli anni in cui la musica alternativa ha avuto il suo apice, purtroppo dal finire degli anni '80 la scena new wave sarà relegata a essere per sempre un prodotto di "nicchia", sempre viva ma molto spesso snobbata dal mercato discografico ufficiale.
Diversi gli aneddoti e le curiosità raccontate e soprattutto le difficoltà di essere una band al di fuori degli schemi durante quegli anni. Oltre alla storia dei D.A., raccontata da Diego Curcio e Johhny Grieco, ci sono molti amici, musicisti, gestori di clubs e persone che erano vicine ai D.A. in quegli anni e che testimoniano in prima persona cosa rappresentava questa band e quale fosse l’atmosfera di quegli anni.
A distanza di 30 anni, leggere certi aneddoti ci fa riflettere su quanto questi personaggi avessero una vita molto avventurosa in cui la voglia sia di suonare che di ascoltare musica 'nuova' fosse la loro principale regola di vita.
Consiglio “I figli del demonio”a tutti gli amanti della prima new wave italiana perchè grazie a queste pagine avrete una straordinaria visione di quegli anni descritti attraverso la storia dei D.A. e della Genova alternativa
(Nikita)

LE GUIDE ROCK: BERLINO
Francesca Fabi
(Arcana)

Numerose sono le guide di Berlino, ma nessuna guida italiana ha finora parlato esclusivamente del suo lato rock. La guida è divisa in diversi capitoli dai titoli decisamente espliciti e significativi. Si inizia con "Ricordare" in cui l'autrice indica i vari luoghi in cui artisti come Davide Bowie, Depeche Mode, Nick Cave, Iggy Pop, etc hanno vissuto, registrato e fatto concerti. Segue il capitolo "48 ore a Berlino" in cui viene consigliato cosa fare se si ha solo un week end per visitare questa magnifica città. In "Dormire" sono indicati gli alberghi e ostelli più rock, invece in "Mangiare" l'autrice ci fa una rassegna dei bar e ristoranti più alternativi della capitale tedesca. Il capitolo, a mio avviso, più interessante, è "Comprare" grazie al quale scopriremo negozi di vinili e cd altrimenti nascosti, negozi di abbigliamento e mercatini alternativi. Il capitolo "Vedere" porterà il lettore/visitatore alla scoperta di luoghi molto interessanti che una guida turistica convenzionale a volte non cita. "Fare" parla dei bar, locali live e discoteche più rock e alternative che soddisfano tutti i gusti. Il penultimo capitolo "Baciare" vi indicherà posti romantici da passare in dolce compagnia. Chiude la guida il capitolo "Canzoni per Berlino", in cui si parla dei brani che citano la città tedesca, tra cui la struggente "Heroes" di David Bowie (che fa parte anche della colonna sonora di “Noi, i ragazzi dello zoo di Belrino”),"Alexander Platz" di Franco Battiato, "Live in Pankow" dei CCCP.
Una guida molto interessante da avere assolutamente anche se, essendo Berlino sempre in trasformazione, alcuni clubs o negozi potrebbero non esserci più ma altri nel frattempo potrebbero essere nati. Questa guida permette, a chi è interessato, di 'gustare' una Berlino non turistica e scoprire passo dopo passo uno spaccato della Berlino più segreta e vera, quella alternativa e rock.
(Nikita)

SOTTO IL CIELO DI HALE-BOPP
di Riccardo Angiolani
(Foschi Editore)

I lettori di Rosa Selvaggia conosceranno Riccardo Angiolani nella sua veste di cantante dei milanesi Stardom, ma forse non tutti sapranno della sua produzione letteraria, iniziata addirittura nel 1990 con la raccolta di poesie “Discordia”. Quindi non ci troviamo di fronte al classico rocker che improvvisamente si scopre scrittore, tanto in voga oggi.
“Sotto il cielo di Hale-Bopp” è un romanzo ambientato nella natìa Ancona nel marzo del 1997, esclusi certi importanti flash back, ed incentrato intorno al recupero di un naso d’oro da parte di un dj soprannominato Joe Delirio e dei suoi scalcinati complici. Colpisce subito lo stile scorrevole e sicuro dell’autore, capace di fondere sapientemente ironia, azione, scene splatter da delitto di provincia e descrizioni puntigliose della città dove è vissuto per molti anni. Se la tecnica di raccontare vicende parallele, viste dall’ottica dei vari personaggi fino a un punto di congiunzione, è già stata ampiamente utilizzata in narrativa, è originale lo sfasamento temporale con cui sono riportati gli avvenimenti, contribuendo così a rendere ancora più intrigante la lettura e a stuzzicare la curiosità. Accanto all’insolito terzetto formato da Joe Delirio, dal ladruncolo Pascal e dal travestito Berto/Berta, troviamo una bizzarra rosa di coprotagonisti e figure di contorno, fra i quali un ragazzino orfano con la passione per i videogiochi, un vecchio marinaio, un editore forzatamente intellettualoide, una gang di teppisti in stile Arancia Meccanica. Tutti sono legati fra loro dal filo invisibile dell’equivoco, del caso, del trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, e tutti sono piuttosto concreti perfino nei loro eccessi, come tratti da un microcosmo che potrebbe essere quello di una qualsiasi città apparentemente tranquilla, dove sembra non succeda mai nulla. Il messaggio che Angiolani vuol trasmettere al lettore è dunque il senso della precarietà della vita e la labilità dei confini fra il bene e il male: nella catena di violenza che si innesta progressivamente capitolo dopo capitolo scoprirete che i “cattivi” possono diventare a loro volta vittime e viceversa. Non mancano poi alcune occasionali citazioni su quell’universo new wave e anni ’80 da noi tanto amato, ma esse sono del tutto marginali e ininfluenti sull’essenza della trama.
In conclusione, un romanzo davvero coinvolgente e riuscito, indirizzato sicuramente ad un ampio pubblico.
(Fabio Degiorgi)