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LIA FAIL
@ Paprika Caffè, Medicina (BO), 16 luglio 2009

Testo by GabryDark
Foto by Giancarlo Donatini

Il 16 luglio al Paprika caffè di Medicina, nei dintorni di Bologna, si sono esibiti i Lia Fail . Quale occasione migliore per contattare una band, che appare come già consolidata nel mondo del Neo –folk o, come essi stessi definiscono la loro musica, nell’Apocalyptic folk ?
La mia curiosità di ascoltare e conoscere i gruppi che cercano di farsi strada nell’hinterland bolognese e che optano per una musica di nicchia dalle radici nordiche, mi spinge a partecipare a questo nuovo appuntamento. Confesso che di loro conosco ben poco , se non le tracce di un demo autoprodotto “ Leipzig “, che si può ascoltare nel sito di My Space , di cui mi attraggono le sonorità oscure , rarefatte dei brani , accompagnate dalle voci maschile e femminili, melodiche e struggenti, e il concept di fondo decisamente antimilitarista.
Tuttavia il gruppo ha una storia di tutto rispetto alle spalle, consolidata anche da concerti con gli Spiritual Front , i Sol Invictus ed altre band musicalmente importanti a livello europeo; inoltre di loro si è già scritto molto su webzine musicali e numerose sono le recensioni del demo” Leipzig.”
A tutto ciò aggiungiamo allora un nostro report su un concerto dal vivo che sempre riesce a dare la misura della professionalità e della passione di chi si esibisce.
Arriviamo, il photoreporter ed io, al caffè Paprika , appena poco prima che i Lia fail suonino e, come già mi è accaduto più volte di dire, devo constatare la presenza di un pubblico esiguo, non sempre intento ad ascoltare, un’organizzazione strumentale e di luci appena decente , anche se bisogna dare merito al locale di aver creato una sorta di festival con tanto di votazione da parte degli spettatori sulle band dark e gothic che si esibiscono: il che non è cosa da poco visto la scarsa disponibilità che in Italia c’è verso questo tipo di musica! Incalzati dal tempo a loro destinato, i Lia fail iniziano l’esibizione con una cover dei Sol Invictus ,“ Wake the wolf”, proseguono con altri due brani di cui uno, Loney anguish tratto dal loro demo e, sorpresa !, rispetto al sound originale lo interpretano in una versione più incalzante, rockeggiante che continua nell’orecchiabile Restess eyes., in cui la voce maschile, molto bella, di Andrea Carboni prevale energica, piena, rotonda, sostenuta da arpeggi di chitarra molto piacevoli, che invitano anche a seguire con il corpo i ritmi quasi ballabili dei pezzi proposti, di Edoardo Franco e Nico Solito, quest’ultimo autore dei testi,.
Nel brano inedito A soldier delays è molto suggestivo il contrappunto fra la voce austera del cantante e quella femminile di Elisa Norelli , dolce e sfumata in tonalità acute, una voce giovane e vibrante, in piena evoluzione , che sicuramente saprà trasmettere emozioni sempre più intense.
Senza interruzioni , se non per comunicare i titoli delle canzoni , continua il live con In this square , con una malinconica ed arpeggiante voce femminile accompagnata dal flauto di Andrea , che c’introduce poi con l’intervento della sua voce cupa in un’atmosfera venata di note tragiche, quelle che troveremo poi in Leipzig, la città disfatta dalla sconfitta .e dalla sete di dominio di un dittatore inevitabilmente votato alla rovina con il suo popolo. Un bel rif di chitarra di Nico Solito ci travolge , portandoci verso una fine reale e metaforica del brano. Il tutto accompagnato dalla batteria, talvolta ossessiva e marziale, sempre incalzante, di Giuseppe Sansovino.
Dopo l’Apocalisse ci si immerge nella calma onirica di un brano più intimista , con sfumature dark medievali, Like a star ,dove la voce di Elisa assume colori morbidi e setosi dalle tonalità blu notte . E in queste tenebre soffuse di lievi lucori, si va verso la conclusione del live con altri bei pezzi tra cui voglio ricordare Lost in the wind , la bellissima Just a breath, forse la preferita di Elisa con una conclusione di tintinnanti campanelli, come folletti in fuga ed infine l’ omaggio al Medioevo vero e proprio con la cinquecentesca Geordie , una ballata recuperata a suo tempo da Fabrizio De Andrè e remixata più volte, anche con risultati non sempre felici, come la versione disco dance. Per fortuna i Lia Fail non tentano re- missaggi assurdi, ma la riportano ad una suggestiva versione tradizionale di ballata irlandese , con una galoppante batteria e contrappunti di voci maschile e femminile fluidi ed avvincenti. Applausi giustamente meritati al termine e divertimento garantito per tutti i presenti. Una gradevole serata all’aperto trascorsa grazie alla passione di musicisti, che mi fa pensare a come sia ingiusto il mondo della musica qui nel nostro paese , che costringe certi gruppi meritevoli a lavorare al limite delle risorse disponibili, e che, nonostante tutto, continuano a regalarci la loro arte pregevole.