IVORIES
21
novembre 2014 ,Small, Pieve di Cento
testo e conversazione by Gabrydark
Foto
by Giancarlo Donatini
Small,
Pieve di Cento , 21 novembre, terzo venerdi dell' evento Dark Age, guest star gli Ivories, band milanese dal profumo eighties, ma dal
sapore intenso, prezioso
come il tartufo (permettetemi il paragone vista la stagione)
esaltato dall'unione con altri ingredienti. E così il live
degli Ivories coinvolge i sensi e la mente per gl'ingredienti del loro
sound: rabbia, passione
e una punta di ironica follia !
Mi
piacciono, possiedo il loro Ep In
between e amo sentirli dal vivo,
perchè è così che meglio si esprimono: dalla musica talvolta
ossessiva e talvolta distorta,
energica sempre. Se volessi
rappresentarli con un colore, userei quello del microfono telefonico
che oltre ad essere strumento di estraniamento della
voce di Patrizia , è anche il loro emblema, il ROSSO in tutte
le sue sfumature, quello che acceca gli occhi
nella rabbia del
punk, a quello più morbido della Wave
o quello più scuro, rugginoso del post punk . Ma niente schemi
che li inquadrino. La loro
musica è una ricerca continua di nuove strade che pur
partendo da una radice nel passato, si
ramificano nel futuro con sonorità electro
,abbinate a chitarra e basso sempre tesi, esasperati.
All'apertura
del live con il brano Million
things are hung
to the sky, il sound sostenuto suscita nel pubblico presente
commenti lusinghieri. E per tutta la durata dello spettacolo si sente palpabile un entusiasmo crescente,
si balla, si partecipa all'energia che gli Ivories
non risparmiano affatto. Strappano applausi calorosi i brani eseguiti
dalla band fra cui l'inedito Novemberine
e la cover dei Killing Joke Wardance
egregiamente suonata e cantata. Quattordici brani, un'ora
e mezza di musica tirata fino all'ultimo: bravi,
entusiasmanti Ivories!
E
dopo lo spettacolo ci riuniamo per una bella conversazione sulla
musica ed altro. Sono stanchi, amichevoli tanto che mi sembra
di averli conosciuti da sempre, disponibili a parlare del loro
presente ( il passato è Jeunesse d'ivoire).
Sono tornati insieme Danilo Carnevale e Patrizia
Tranchina nel 2010 al Tunnel
di Milano con la nuova entrée Francesco Sindaco: ed è subito
musica, che esplode con nuove storie, come il primo brano della
scaletta, primo anche ad essere scritto di getto insieme. Funziona
tutto, grazie ad una ricerca che guarda al futuro. A Bologna qualche
ora prima del concerto è stato presentato un album intitolato
Milano New wave 2014, in cui vi
sono riuniti i gruppi milanesi degli anni '80, ma visti in ciò che fanno ora.
Solo gli Ivories, ci tiene a
sottolineare Francesco, sono in giro per concerti. “E' bellissima
la creativit, però il contatto con il pubblico è fondamentale.
C'è chi si limita allo studio, a fare un disco, poi a fermarsi
lì. Noi invece ci siamo formati per andare in giro, per trasmettere
agli altri la rabbia, la passione anche il rimpianto per epoche
lontane, ingredienti che ci appaiono come attuali. “
Danilo
aggiunge che molti dei loro testi non esprimono un rimpianto,
ma piuttosto un senso di mancanza,
per qualcosa che non c'è e Patrizia diviene lo strumento per esprimere
questo. I loro pezzi sono gabbie, in cui lei si agita: è lei il
nucleo incandescente che si muove e che crea tensione: Patrizia
rappresenta il gruppo.
Ma
la rabbia che c'è in voi, chiedo, è anche politica? Per Danilo
il discorso non è dichiaratamente politico, anche se c'è l'espressione
di un disagio sociale che è del nostro presente.
Per
Francesco invece il problema più grosso è riuscire a trasmettere
i loro contenuti: i testi sono fondamentali, il pubblico dovrebbe
conoscerli . C'è molta tensione nelle parole: i ritornelli sono
spesso ripetitivi come una specie di mantra, sono ossessionanti.
La loro musica comunque non è incasellabile in alcuna corrente
oscura. Gli Ivories non sono depressi, pur litigando spesso per
punti di vista diversi; sono invece più aggressivi dal vivo quando
propongono i loro pezzi .
A
Danilo piacerebbe entrare un poco nella melodia, in qualcosa di
più tranquillo… Lo dice sorridendo, consapevole che la loro radice
è quella del punk, che però
si potrebbe conservare in un sound post-punk. E' vero, come sottolinea
Francesco, che sono tre persone individualmente tranquille, ma
insieme si catalizzano e di lì viene fuori il punk. .
Per
Patrizia invece il punk non é solo musica,
é un fatto interiore nell'affrontare
la vita, venato per lei di un pizzico d'ironia che cerca di trasmettere
quando canta.
A
questo proposito mi vengono in mente le risatine un po' folli
che sottolineano alcuni ritornelli e la gestualità con cui ella
accompagna la musica.
Entro
nella conversazione che si snoda liberamente con una domanda sui video che sono stati realizzati
per alcuni dei loro brani e quanto per loro siano importanti.
Subito Francesco raccoglie la palla, gli brillano gli occhi quando
parla dell'importanza
dell'aspetto visivo, gli piace girare dei video e se avesse più
tempo vi si dedicherebbe volentieri ,
portando a galla l'anima da filmmaker
che é in lui.
Nel
frattempo si dedicano alla realizzazione di un nuovo albu : dichiarano
di essere ad un buon punto, di avere ancora qualche pezzo da scrivere
e di volere realizzare qualcosa di più complesso rispetto all'Ep già pubblicato. Stanno componendo brani che daranno la
possibilità di espandere la loro musica attraverso suoni estremi,
come quelli psichedelici, coerenti però con ciò che hanno realizzato
finora. Non rinnegano nulla del passato, ma sottolineano di essere
contenti della loro età. Danilo ritiene che
non abbiano la pressione di un passato che li costringa
a fare qualcosa come prima
. Sono spinti invece dalla curiosità di vedere cosa viene fuori
con l'esperienza e la maturità raggiunte . “L'età ci dà una capacità di prospettiva diversa -interloquisce
Francesco.- Ogni cosa che facciamo é
un momento speciale grazie ad una maggiore consapevolezza ed alla
fine ci divertiamo un sacco.”
Anche
noi ci divertiamo tanto ai vostri concerti e per questo vi ringrazio
e vi auguro tanto successo, perché lo meritate.
Gli
Ivories posano per alcune
foto all'esterno dello Small, quindi ci salutiamo con calore affettuoso,
perché loro sono come la loro musica , appassionati e sinceri!
Scaletta
del live
1-Million
things are hung to the sky
2-Landed
3- Central
4- Rat science
5- Humdrum
6- Gift of tears
7- Dresden
8- 3 Minutes
9- Psyke Totek
10 - Wardance
11- Novemberine
12- Kill by silence
13- Clock backwards
14 - As blind
as we are now