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ITALIA 90
Living human treasure
CD / LP (Brache Yourself)

E come rimanere insensibili di fronte a una band che sfoggia un nome di questo tipo. Non sorprende, quindi, come i londinesi Italia 90 abbiano trovato immediato riscontro nel nostro Paese, prima ancora della loro musica per l’etichetta che ne anticipa le produzioni discografiche. Il primo lavoro sulla lunga distanza è questo “Living human treasure” che apre con il taglio netto di “Cut”, in cui le bacchette di J Dangerous scandiscono un tempo su cui si appoggiano chitarre minimali e monocromatiche, mentre la voce, anch’essa volutamente glaciale, riporta ancora una volta le lancette al 1979, o giù di lì.
E da questo momento, una volta tracciate le coordinate, il disco vivrà di un piacevole revival, ma, ci sentiamo di azzardare, mai banale.
Così, in “Leisure Activities” la canzone è dominata da riff di chitarra violenti, in “Magdalene” troviamo una forte influenza (art brut, come nella successiva “Golgotha” ) che non abbandonerà mai il disco.
“Competition” è affascinate nelle sue chitarre distorte, ma in un contesto che non ha fretta di accelerare i tempi e in “New factory” ci si legge qualcosa dei Devo.
“The mumsnet mambo” ha in primo piano i tasti e il recitato di Les Miserable, così come  “Funny bones” (una delle migliori) si fa apprezzare per quel ritmo che ce li accosta e dei tranquilli Red lorry yellow lorry (molto basso in evidenza).
“Does he dream?” ha dei riff così paurosamente simili ai Talking heads, da far gridare al plagio, prima dei quasi 6 minuti con i quali “Harmony” chiude il lavoro.
Di alcune influenza abbiamo detto, anche se la più grande è sopra a ogni traccia ed è rappresentata dagli Wire di Colin Newman e soci e di quel post punk che stanno rappresentando al meglio, anche dopo quarant’anni dai padri fondatori.
Sito: https://italia-90.bandcamp.com/album/living-human-treasure
(Gianmario Mattacheo)