La gang di ragazzacci
che ha il suo nucleo fondante nell’area ligure-piemontese
e che ha già all’attivo altri album celebranti,
più o meno sommessamente, altrettanti casi di
cronaca nera, ossia “Kommando Stasi 9:15 9:30” e
“Amanda in the sky with diamonds”, si riunisce
ancora una volta ed estende l’invito a nuovi
ospiti altrettanto illustri della scena nostrana,
gettando questa volta lo sguardo su un grande
classico dell’omicidio seriale, ossia Donato
Bilancia, che imperversò proprio nelle zone dei
nostri tra il 1997 e il 1998, generando grande
impressione e rimediando 13 ergastoli, come le
tracce di questa compilation.
Øflorenz,
abbandona musicalmente il sodale Dario Neri, qui
con SKR Project, ma assiste agli “ergastoli”,
tramite copertina e grafica da lui preparate, con
la costellazione di libra assieme alla sua Barbie
ed al suo vagone, quest’ultimo già protagonista
delle performance dal vivo di Artico Cvlto: a
proposito di vagone, proprio il treno,
protagonista di molti brani, funge quasi da mezzo
di cambiamento nel modo di agire di Bilancia, che,
iniziando a colpire a caso sulle linee
ferroviarie, seminerà il terrore. Il primo a
cogliere questo spunto è Wurt Organum, con un
brano tagliente ed oscurissimo, fatto di
elettronica pervasa di ritmi frenetici, urla
femminili e inquietanti voci distorte, che porta
alla mente il primo omicidio in “Non ho sonno”,
appunto sul treno.
Cecco Testa con
Secrezione Post Traumatica rimane in tema con
altrettanta brutalità e dissonanza col brano
“Siderodromofobia (paura dei treni)” a corollario
del suo concept “Paure” uscito nel 2019. Andrea
Lombardi, presente sulla compilation anche con
Frazione Armata Della Zona Neuronale, Raffaello
Bisso e Francesco Marin portano qui come My Right
of Frost un brano come sempre molto sperimentale
dal titolo “Keine Gegenstaende”, che
ragionevolmente riprende la celebre targa in
tedesco sui treni che raccomanda di non gettare
alcun oggetto dal finestrino. Lele Synth crea un
intermezzo ambient che fa tirare il fiato dopo
questo prodigioso bombardamento di frequenze, a
cui segue l’inquietante pezzo snuff electronics
“Genova Ventimiglia sola andata” di Giovanni
Leonardi (Carnera, Senketsu No Night Club).
La velenosa
techno/trance dei Drakos Klan, rappresenta una
interessante anomalia nella compilation, succeduta
da Dan PK, autore di un collage sonoro dei
telegiornali dell’epoca e industrial, sullo stile
dei Laxative Souls.
Completano la raccolta
Stefano Bertoli, Kapalika, Rapace e (dead) Flowers
Under Ruins, con altrettanti brani. Ne nasce un
lavoro variegato e ricco di spunti che non
tradisce le aspettative e interpreta alla
perfezione la deriva perversa e violenta di questo
personaggio assolutamente atipico, persino nella
galassia degli assassini seriali.
Link:
https://hellbonesrecords.bandcamp.com/album/in-the-constellation-of-libra
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