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HellEktro Christmas Fest”
@ Zoe club, Milano,23 Dicembre 2011

 

Testo by Gabrydark
Foto by Giancarlo Donatini

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Nel flyer dell’ “HellEktro Christmas Fest “ sono presenti quattro band a supporto dell’ headliner Hocico, ma partiamo per Milano per sentirne effettivamente due, sinceramente quelle che conosciamo: Fockewulf 190 e il combo messicano!

Arriviamo relativamente presto per i soliti orari dei live (c’informano che la prima band prevista non ha suonato per divergenze d’orario e che perciò è tutto anticipato) e, con rammarico ancora all’ingresso, sentiamo già le note di The Model dei Fockewulf e pur precipitandoci dentro , non riusciamo se non a cogliere le ultime battute del loro concerto e la visione di tre synth, suonati rispettivamente da Victor Life, Jonny Faith degli FW e Ira K Organization, solista italiano di electro, munito di maschera antigas, la cui precedente esibizione abbiamo perso. I tre accompagnano Arysnoir, l’intensa voce femminile dei Fockewulf , con un sound electro piuttosto teso e maggiormente aggressivo rispetto alle atmosfere rarefatte dei loro brani, comunque molto cool in relazione alla serata.

Alle 23 circa entrano in scena i The First Black Pope. Padovani, formano in tre una band EBM da alcuni anni attiva nella scena underground che ha già condiviso in precedenza il palco con Hocico e con Unter Null. In perfetto stile post-atomico, la band è rabbiosa, quanto basta per ricordare Combichrist, anche se non arrivano a mio parere alla sua follia degenere. La voce screaming del cantante, i simbolismi irriverenti legati alla religione, i drums metallici ed ossessivi dei brani, tratti dall’album Spiritual Spiral contribuiscono a creare un’atmosfera dissonante e malata, pronta ad accogliere gli Hocico, per dannarsi l’anima fino in fondo!

Verso mezzanotte entrano Erk Aicrag e Rasco Agroyam, applauditi dal pubblico eccitato, che affolla il locale, pronto a seguire il loro sound martellante e i testi senza peli sulla lingua. Sullo sfondo il logo del ragno velenoso e video orripilanti descrivono il mondo corrotto, spietato che gli Hocico cantano nei brani del loro ultimo tour Blood on the red square.
Come un guerriero alieno ,vestito di una corazza pneumatica irta di artigli, Erk salta, urla le emozioni di una vita violenta attraverso Dog eat dog, Tiempos de furia,Istinctints of perversion , Bite me, per ricordare alcuni fra i pezzi più famosi dell’ultimo album, mentre il cugino al Synth, dal volto bianco, spiccante su una sorta di saio nero in PVC, algido al centro del palco, sembra la Nemesi, la distruzione a cui porta la furia che è nel Dna degli uomini.
Gli Hocico sanno coinvolgere il pubblico che danza senza interruzione seguendo i ritmi grintosi, taglienti delle loro canzoni in un rapporto sanguigno, istintivo di comunicazione soprattutto con Erk, che è sempre sull’orlo del palco pronto a cantare con il black people testa contro testa, mani contro mani, emblema di un’appassionata e focosa fisicità latina, quella che appunto ci si aspetta da loro. Lo spettacolo ormai giunge al termine dopo alcuni bis nei quali gli Hocico eseguono brani precedenti al loro ultimo album e richiesti a gran voce dai fan.

Mentre salutiamo gli amici che abbiamo incontrato in questa occasione, tiriamo le somme dello spettacolo e concludiamo avviandoci verso l’uscita che nel complesso abbiamo assistito ad un bel live meritevole di spostarsi da altre città ed arrivare lì a Milano allo Zoe, trasformato per una sera in una succursale coi fiocchi degli Inferi.