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LISA GERMANO

5 maggio 2007 - SPAZIO 211 – Torino

testo e foto by Oflorenz

Se la divinità della Musica con la “M” maiuscola esiste, renda pieno merito allo Spazio 211 di Via Cigna.
Ancora una volta il club torinese ci regala una proposta per palati fini: la cantautrice americana Lisa Germano, una vera icona per tutti quei cuori smarriti nelle più intriganti atmosfere dark-folk dai primi anni ‘90 ai giorni nostri.
Proprio di recente il magazine Ritual aveva proposto, con gran gusto e ottimo tempismo, un’ esaustiva retrospettiva sulle voci femminili più “noir”; e non credo di sbilanciarmi troppo nell’affermare che la nostra Lisa merita a pieno titolo la leadership di questo manipolo di sofferenti anime femminili, forte di una carriera ormai quasi ventennale che la vede recentemente accasata presso una delle etichette più valide e credibili dell’area indipendente della East Coast americana: la Young God dell’ex Swans Michael Gira. Per la label newyorkese è uscita da poco l’ultima fatica dell’ autrice dell’Indiana, dal titolo “In the maybe world”.
Questa sera, nella sua penultima data italiana, Lisa ci snocciola alcune gemme tratte proprio dal recente lavoro, insieme ovviamente ad una carrellata di brani tratti da ogni periodo della sua discografia. Accompagnata da un’instabile pianoforte montato su due ondeggianti gambe in alluminio (divertenti in certi frangenti i sui vani tentativi di stopparlo!), e dal fido bassista Sebastian Steinberg (la “Homesick Orchestra”, come ama definirlo), la Germano incanta il foltissimo pubblico del 211, già assiepato sotto il piccolo palco del club torinese con inconsueto anticipo rispetto all’inizio dello show.
I dischi di Lisa non sono semplici album di canzoni, sono come piccoli mosaici introspettivi dai colori pastello, che necessitano di più ascolti per rivelarsi in tutta la loro pienezza. “Happyness”, “Geek the girl”, o magari “Lullaby for liquid pig”. Tutti piccoli scrigni di storie simili a vecchi libri impolverati, che narrano di esperienze – il più delle volte tristi ed angosciose – di vita vissuta, come facevano i vecchi bluesmen del Delta del Missisippi, tanti tanti anni fa…
Questa è musica dark vera, senza necessità di lenti a contatto alla Marilyn Manson, pantaloni in lattex ed improbabili travestimenti horror-fetish. Se le nenie sinistre di Wendy Van Dusen di Neither Neither World o le fiabe di Hope Sandoval in passato hanno scaldato le vostre serate invernali, non perdetevi l’occasione di vedere Lisa dal vivo, ne vale la pena. Sito del locale: www.spazio211.com Sito dell’artista: www.lisagermano.com oflorenz