GARBO
Venerdì 6 Ottobre 2006, Transilvania Live, Milano
testo
by Pinhead
Il poeta dal verbo passionale e incantato ha riflettuto
con la sua musica e le sue parole, nel bel mezzo di una
serata fuori dal tempo, chiamando il passato con l’eco di
una voce lontana. Sospiri di pace interiore e bellezza sonora.
Garbo non nasconde la sua matura timidezza nell’affrontare
il suo pubblico, nel dialogare con lo sconosciuto per apprendere
nuove forme di pensiero. Ad accompagnarlo, gli Ottodix,
emergente formazione italo-electro-pop sorretta da ottimi
arrangiamenti ed un, ahimè, scarso approccio vocale che
in occasione dell’esibizione di Garbo, si limita a sorreggere
l’impianto melodico con un egregio risultato. “Gialloelettrico”
è l’ultimo disco in ordine di tempo del nostro poeta, un
concentrato moderno di ciò che il passato ha modellato nei
minimi dettagli, rifinita scultura di un futuro enigmatico.
Garbo è eleganza allo stato puro, oscura e nera quanto un
abbigliamento da sera. Non starò qui ad elencare i titoli
dei brani, lasciamo da parte certi particolari buoni solo
a distrarre la mente (un po’ come accade per la recensione
di un disco, il lettore è attento a scovare la parolina
magica del genere musicale trattato o il nome delle band
che influenzano l’artista, in modo tale da evitare di subirsi
tutto l’articolo). Le parole sono un prezioso tassello della
nostra coscienza, il moto perpetuo del mondo che gira, della
vita che scorre dentro di noi, abbandonarsi ad esse, così
come il Garbo inconsciamente ci insegna, è qualcosa di “spirituale”
(ma non pensate subito alla new age e a certe vaccata alla
moda).
Non siamo immersi da incensi o circondati da un gruppo di
adoratori del buddha, eppure l’aria profuma, la concentrazione
è alta e l’attenzione verso il palco, verso quell’uomo dall’umiltà
elevata è tale da farci dimenticare, anche per pochi istanti,
di essere al Transilvania Live, in mezzo ad una pista solitamente
frequentata da corpi frenetici al ritmo del basso di turno.
Tra rivisitazioni di classici e nuove forme musicali, continuiamo
a chiederci “a Berlino che giorno è”. Garbo, in un istante,
saprebbe come trasportarci nel suo mondo per vedere coi
nostri occhi una realtà che grida vendetta. Il passato ritorna
in ogni momento ed il presente, il nostro presente, va vissuto
intensamente, perché purtroppo le cose, oggi, vanno affrontate
con poca spensieratezza e tanta serietà.