FUZZTONES,
22 aprile 2003, Milano (Transilvania Live). Qualcuno potrebbe
dire subito: "Cosa c'entrano i Fuzztones con il dark?". In
effetti poco o niente, ma in nome della vecchia unità fra
le varie ramificazioni del punk (radici comprese) io ne parlo
lo stesso. In questo caso mi riferisco a quel genere chiamato
convenzionalmente "garage-punk" o "sixties-punk", nato negli
anni '60 e ripreso negli '80 da una vera e propria ondata
revivalistica, i cui nomi di maggior spicco furono appunto
Fuzztones, Miracle Workers, Chesterfield Kings e molti altri.
Si tratta di un genere piuttosto chiuso ad innovazioni e sperimentalismi,
ma in grado di trasmettere calore ed emozioni come pochi altri.
Nei Fuzztones poi c'era anche una componente vagamente goticheggiante,
dovuta almeno in parte al look dei componenti e a certe atmosfere
"horror" presenti in brani come "Hurt On Hold". Chiudendo
la parentesi storica, appena entro al Transilvania e vedo
sul palco l'organo Fender e i caratteristici basso e chitarra
a forma di ovale irregolare mi si scalda il cuore. Peccato
che al momento di inizio del concerto, verso le 22, ci siano
all'incirca 50 spettatori (contati quasi uno per uno) e che
il numero rimarrà più o meno stabile fino alla fine: pensavo
che questo fosse un fenomeno limitato alla scena propriamente
dark, invece si tratta di una malattia generale. Però è anche
vero che con certi settarismi che si sono creati oggi in campo
musicale, almeno in Italia, diventa difficile per un gruppo
come i Fuzztones trovare nuovi accoliti. Comunque la band
non sembra minimamente toccata dal deserto che si trova di
fronte, mostrando al contrario grinta, professionalità e simpatia
notevoli. Il grande "vecchio" Rudi Protrudi dialoga continuamente
col pubblico, gli altri componenti, a parte la tastierista,
sono tutti giovanissimi ma davvero in gamba, ed il suono che
esce è quello immortale di sempre. Molto buona la presenza
scenica di tutti, da citare poi il chitarrista principale
(Rudi infatti prende in mano la chitarra solo in qualche brano
e più verso la fine), che per l'aspetto sembra uscito da un
gruppo ultragotico dei giorni nostri (infatti assomiglia ad
uno della formazione live dei Faith & The Muse). Oltre a vecchi
cavalli di battaglia, come "She's Wiched" e la notissima "Strychnine"
(mitico capolavoro dei Sonics rifatto anche dai Cramps), i
cinque propongono molti brani tratti da un nuovo album che
dovrebbe uscire prossimamente, compreso il singolo "Get Naked",
già disponibile su 7". I nuovi pezzi sono piuttosto belli
e non presentano svolte stilistiche particolari, ma del resto,
come dicevo all'inizio, si tratta di un genere piuttosto statico
sotto questo aspetto. Alla fine il pubblico, pur scarso numericamente,
è sufficientemente caloroso per convincere i Fuzztones a fare
ben tre bis e a suonare fin quasi alla mezzanotte. La sensazione
che ho lasciando il locale è di aver assistito ad uno dei
migliori concerti degli ultimi tempi, anche se è stato veramente
desolante vedere il Transilvania così vuoto per un gruppo
di tale livello... (Fabio D.)
indietro