BRUXELLES,
14/16 DICEMBRE 2007 Memorie di un viaggio speciale
testo
e foto by Oflorenz
FACTORY
RECORDS: 1978-1992
Tony
Wilson: 20/2/1950 – 10/08/2007
Sono
passati 15 anni dall’ ultimo atto della mitica label di
Manchester, e pochi mesi dalla scomparsa della sua mente
e fondatore, Tony Wilson. E Bruxelles, forse non a tutti
è noto, è legata a doppio filo alla storica
etichetta britannica che lanciò nel mondo Joy Division
e New Order. Nella capitale belga nacque infatti una sezione
europea dell’etichetta, la Factory Benelux, molte bands
della Factory suonarono proprio qui nello storico locale
Plan K, e belgi furono anche The Names, uno dei gruppi
di punta della scuderia di Wilson fin dai primissimi anni
’80.
Ecco
quindi spiegato il tributo che la città dell’”Atomium”
giustamente dedica all’etichetta inglese, ma potremmo
dire all’ intera scena musicale post-punk, in questa gelida
serata dicembrina; e tutto ciò proprio nello storico
locale Plan K/La Raffinerie che nel Continente ospitò
le gesta delle Factory bands sin dalle loro prime mosse,
quando ancora Joy Division e Section 25 erano solo nomi
tra i tanti che esprimevano il malessere industriale delle
grigie città del nord dell’Inghilterra, ed ancora
lungi da divenire pietre miliari della musica popolare.Di
questa serata, al di là della scaletta live pur
ottima e a tratti dirompente, ci rimarrà nel cuore
l’”evento”, summa di più fattori fondamentali per
arrivare alla magia finale che ne è scaturita:
la città di Bruxelles, ancor più favolosa
nella sua festosa veste natalizia, la location del Plan
K, splendida con il suo look industrial-chic, le speciali
“Exhibitions” di materiale fotografico e collezionistico,
ed infine il pubblico: eterogeneo, festante, proveniente
da ogni dove, corretto e con una folta rappresentanza
italica, forte soprattutto di un blocco romano saldamente
presente nelle prime file a sostenere i propri beniamini.
Se un appunto va fatto (ma è un appuntino, piccolo
piccolo), può essere nell’eccessivo numero di persone
per la capacità del locale. In certi momenti la
ressa ed il caldo, nonostante il Plan K non sia di certo
un buco, erano quasi insopportabili, con le zone dedicate
alle esposizioni fotografiche che hanno costituito l’
area di salvataggio per molti fans accaldati e provati
in cerca di un po’ di respiro.
Le
esposizioni si diceva, partiamo proprio da qui. Subito
all’ingresso, ad accogliere la lunga fila di appassionati
che si forma sin dalle 19, alcune teche in vetro contenenti
dischi, cd, bandiere, libri e gadgets appartenenti ai
membri della punk band belga Red Zebra. Una discreta raccolta
di materiale da collezione, normalmente esposto presso
una biblioteca di Bruges ed in gran parte dedicato alle
pietre angolari del Factory world, Joy Division e New
Order in primis. Scorgo più di uno, chino con occhi
lucidi , a scrutare il disco col tamburino, già
pensando tra sé a quanto dovrà sborsare
per accaparrarsene una copia alla prossima convention
del disco…Ma non finisce qui! In un recondito meandro
del locale ecco la bellissima esposizione fotografica
del belga Philippe Carly e della britannica Katja Ruge,
quest’ultima autrice, tra l’altro, del bellissimo libro
fotografico “Fotoreportage23-In search of Ian Curtis”.
Le foto, tutte rigorosamente in bianco e nero, sono già
inquadrate a disposizione del pubblico per la non amichevole
cifra di 75 euro: ma del resto molte sono inedite, e poi
insomma…siamo a Natale, qualcuno dovrà ben concedersi
un regalino! Molto belli anche i posters originali celebranti
le serate ed i concerti dell’epoca d’oro della Factory.
Per questi vi rimando alla nostra gallery fotografica,
che saprà parlare meglio di
ogni mia descrizione.
Della
serata musicale, quella “sudata” e vissuta on stage dai
4 grandi protagonisti della serata, ricorderemo in particolare
la cattiveria del set di Section 25, per i quali
il tempo sembra non essere passato. I 4 di Blackpool,
guidati da un incredibile Larry Cassidy (spettacolare
il suo “Non-look”!!), non perdono un colpo, sparandoci
in faccia autentiche rasoiate con parecchi estratti dal
mitico “Always Now”, il famoso disco giallo. E quando
a sorpresa un certo Peter Hook, camicia scura gessata
e jeans alla moda, entra di corsa armato di basso e si
unisce a loro in una pompatissima “Temptation”, la tensione
e l’elettricità del Plan K si rilasciano in un
momento liberatorio di estasi collettiva. Sembra di annusare
la storia del mito, di tastare, anche solo per pochi minuti,
una traccia di un’entità che per molti ha davvero
significato tanto, forse addirittura troppo. Section 25
in cima alle nostre preferenze dunque, ma anche gli altri
protagonisti della serata se la sono cavata in maniera
più che onorevole. Bravo in apertura il folk-singer
di Leicester Kevin Hewick, famoso per aver preso
parte alle primissime registrazioni dei Joy Division subito
dopo la scomparsa di Curtis. Peccato per la scarsa attenzione
tributatagli da un pubblico ancora in pieno afflusso verso
l’interno del locale, ma si sa, qualche coraggioso deve
ben aprir le danze! Tutt’altra atmosfera con i Crispy
Ambulance, una band tra le più sottovalutate
nel rooster della Factory ad onor del vero; la
formazione originale, di Manchester
come i Joy Division, durò solo una manciata di
anni (dal 1977 al 1982), ma dimostrò di che pasta
era fatta, seppur dovendo indubbiamente un gran tributo
all’influenza dei più famosi concittadini (ma chi
non ne fu influenzato a quell’epoca?!). Ottimo show dei
nostri, con UN Alan Hempsall in gran spolvero nel suo
elegante completo gessato con camicia bordeaux, e gran
risposta dell’audience sotto il palco. Qui in Belgio The
Names giocano in casa, ma si meritano pienamente il
caldo abbraccio del loro pubblico: la band di “Nightshift”
e “Calcutta” snocciola una serie di perle del catalogo
storico (anche per loro molto breve, si divisero già
nell’81/82!) ed anche qualcosa di più recente,
dal momento che dal 1994 la formazione originale si è
riunita nuovamente, e sta lavorando tutt’ora alla stesura
di un nuovo album. In conclusione una serata-amarcord
davvero unica, in una città che merita una visita
anche al di fuori di eventi musicali. La Factory, azienda
innovativa a livello musicale così come grafico-visuale,
usava assegnare un numero di catalogo ad ogni elemento
di sua pertinenza (posters, t-shirts, eventi, films e
addirittura palazzi), non solamente alle uscite discografiche.
La numerazione è proseguita anche dopo la chiusura
ufficiale della label, nel 1992. Il numero di catalogo
finale è stato il FAC501: la bara del patron,
Tony Wilson. Io mi permetto di crearne uno ulteriore tutto
per me, e per tutti gli amici che hanno condiviso con
me questa bellissima esperienza:
A
FACTORY NIGHT (Once Again), 15/12/2007: FAC502.
Il
FAC502 è dedicato in maniera particolare ai miei
compagni di avventura: Manuel, Roberto, Arrigo e Monica.
(Oflorenz)
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