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ETERNAL AFFLICT
13 Marzo 2005, Transilvania live, Milano

testo by Nikita
foto by Nikita & Erzsbeth

Inizio anni novanta del secolo scorso.
Non c'era dark club italiano ed europeo in cui non si sentiva "San Diego", il più grande successo dei tedeschi Eternal Afflict. In quegli anni il combo teutonico era uno dei gruppi di punta dell'electro-dark tedesco, insieme ai Das Ich, Goethes Erben ed altri della nuova scena alternativa tedesca.

Inizio terzo millennio.
Dopo essersi sciolto nel 1994, il progetto electro-dark tedesco è ritornato nel 2003 con l'album "Katharsis", cercando di riprendere il suo posto nei dark dance-floor. Purtroppo però il gusto del pubblico è cambiato, dato che oramai l'elettronica è diventata, come ben sanno i nostri lettori, degna del Cocoricò (noto locale di "tunza").
I vecchi E. A. sapevano ben amalgamare atmosfere cupe alla loro elettronica, e, prima dell'ultimo non troppo convincente album di abbandono "War", avevano pubblicato due begli album che andrebbero rivalutati, "Atroci(me)ty" e "Luminographic Agony", per scoprire cos'era l'electro-dark in quegli anni.
Ma veniamo al concerto: il combo tedesco mancava dall'Italia da ben più di 10 anni, oramai dimenticato vista l'affluenza di un misero numero di coraggiosi (a malapena si raggiungeva la ventina di spettatori!).
Si è già detto tutto sulla misera affluenza ai concerti dark, ragion per cui, per non essere repetitivo non starò a fare peternali.
Gli E.A. si presentano nella formazione a quattro (il vocalist Cyan, due tastieristi, ed una corista) ed affrontano il palco con molta enfasi e professionalità, non badando al poco pubblico presente e dando tutta l'anima per rendere al meglio, dimostrando che valgono ancora ed hanno molto da dire per quanto riguarda l'aspetto live. Per quanto riguarda il nuovo album invece, bisognerà aspettare maggio per sapere se hanno ancora idee.
E' stato comunque un bel concerto che mi ha colpito e rimane, per quanto mi riguarda, tra quelli che mi sono piaciuti di più quest'anno. Solo due pecche: un brano in cui è stata ospite Sara Noxx e la versione proposta di "San Diego" sono stati troppo tunzaioli per i miei gusti. Per il resto un bel concerto, dove si sono potuti ascoltare dei bei brani del loro repertorio e vedere una degna performance che pochi gruppi sono capaci di dare.

Scaletta:
Requiem + Babylon + We libanon you + Dorr to my pain + Trauma rouge + Godless + Perfect future + Crash course + conspiracy + Schwarz + Eternal + Childhood + Isolation Comes + Euphoric and demonic + Agony I Like

 

Copyright Rosa Selvaggia