Dopo sei anni di silenzio più che comprensibili
vista la
pandemia purtroppo non ancora conclusa, ritornano
gli Estetica Noir con un nuovo album: il
relativamente lungo periodo intercorso dall’ultima
uscita ha permesso alla band di meditare su quanto
fatto nel passato, restituendoci un lavoro
brillante e notevolmente evoluto rispetto al
passato: Silvio Oreste, responsabile della quasi
totalità di testi e musica, guida questa nuova
direzione, che porta la chitarra, dal ruolo
preminente di Purity, ad uno più marginale,
sterzando dalla wave/goth rock al synth pop,
tendenza di cui si potevano già invero
intercettare i primi segnali già nel precedente
full length: la seconda chitarra Guido Pancani
lascia infatti ora il posto a Marco Caliandro al
synth/programming, con Riccardo Guido e Paolo
Accossato rispettivamente sempre al basso e alla
batteria: la chitarra rimane tuttavia un elemento
importante nel definire le linee melodiche, a
volte con gli arpeggi di “Room of masks” che
rivitalizzano le ispirate ritmiche del synth,
altre con approcci più corposi e sostanziali, come
in “Striate body”. L’evoluzione intrapresa porta
avanti la grande voglia di emergere ed ampliare
gli orizzonti della band, che strizza l’occhio
alla musica dei Nine Inch Nails ed allo stile
canoro dei Depeche Mode di Violator: i riferimenti
ai capolavori del passato in questo ambito si
sentono sempre meno, ma rimangono ancora piuttosto
forti. Ciò tuttavia non sminuisce l’ottimo lavoro
fatto questa volta e sin qui, che non potrà che
essere il nuovo punto di partenza per la futura e
ormai certa ulteriore crescita del gruppo.
Per
il momento non resta che godersi l’album e, si
spera, le prossime date dal vivo.
Link:
https://esteticanoir.wordpress.com