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DONNE ELETTRONICHE

è nato istintivamente e un po’ per caso, un trafiletto sull’argentina Beatriz Ferreyra mi aveva ispirato un post a riguardo, che ha dato il via nei giorni seguenti a questa mini-serie tematica pubblicata via social e liberamente ispirata ad alcune delle mie ‘pioniere’ preferite. Senza alcuna pretesa di completezza né esaustività, per le quali un volume intero nemmeno basterebbe, queste piccole bio vogliono ricordare l’opera meritoria ed avanguardistica di un manipolo di donne, che a partire dai primi anni del XX secolo si persero tra oscillatori e forme d’onda combattendo talvolta contro l’ostracismo mentale che dava loro scarsa credibilità, in un ambito monopolizzato quasi esclusivamente da uomini.

La loro attività non solo si è rivelata meritoria e fondamentale per lo sviluppo della musica elettronica nel corso delle passate decadi, ma in alcuni casi ha contribuito ad affermare queste eroine elettroniche come pietre angolari della materia, trasformandole in vere icone di riferimento seguite e trattate con interesse ancora ai giorni nostri.

Buon viaggio allora, e...preparate le antenne!

Oflorenz


Beatriz Ferreyra 🇦🇷

Argentina di Cordoba, classe 1937, si legó in particolare al celebre Groupe de Recherches Musicale/GRM di Parigi, lavorando con Pierre Schaeffer e collaborando anche con la RadioTV transalpina e, in Germania, con György Ligeti.


Vi propongo il suo ‘Canto del Loco’ (canto del pazzo), uscito nel 1998 per la serie ‘Crysopée Électronique’:
https://youtu.be/tQkqXYLBnAw
   
   
Delia Derbyshire 🇬🇧

Già Studio Manager presso il Radiophonic Workshop della BBC, Delia entró dal 1966 nella celebre Unit Delta Plus, squadra specializzata nell’impiego della musica elettronica in ambito cinematografico, TV e pubblicitario.

La Delta operava presso il primo ‘electronic music studio’ privato fondato nel Regno Unito, inizialmente nell’aristocratico distretto londinese di Belgravia, successivamente a Putney.
Vi propongo un breve, ruvido estratto dalle prove iniziali per il tema di ‘Doctor Who’, uno degli arrangiamenti più famosi della Derbyshire, ma non scordate WHITE NOISE, il suo progetto del 1969 con Vorhaus e Hodgson!
https://youtu.be/CM8uBGANASc
   
   
Daphne Oram 🇬🇧

Collega di Delia Derbyshire al termine degli anni '50 presso il 'Radiophonic Workshop' della BBC, la Oram scrisse 'Amphitryon 38', primo brano interamente elettronico presentato dall'emittente di stato britannica. Regina di Tower Folley, uno dei primi studi di musica elettro-acustica del Regno Unito, progettò e diede il suo nome ad un nuovo sintetizzatore ottico su cui lavorava dagli anni '40, l'ORAMICS. Lo strumento prendeva origine dal funzionamento e dalla dinamica degli oscilloscopi, puntando a generare un suono partendo dalla sua 'immagine'.
Vi propongo 'The Oram Tapes', 13 minuti e 58 secondi che rifaranno la convergenza agli oscillatori presenti nel vostro cervello.
https://youtu.be/h0UDYdfBhTI
   
   
Eliane Radigue 🇫🇷

La Francia ci dona quella che é la mia donna elettronica (o meglio ancora, 'Dame Electronique') preferita in assoluto.
Introdotta alla corte del mitico Pierre Schaeffer dal marito, il pittore Arman, verrà presto in contatto con il movimento Fluxus statunitense nonché con personaggi seminali quali Philip Glass e Steve Reich.
Appassionata delle micro-variazioni tonali, impareggiabile nel comporre agendo radicalmente 'per sottrazione', diventerà una fan del Buchla e dell'ARP 2500, quest'ultimo suo vero cavallo di battaglia per oltre vent'anni.

L'incontro con il Buddismo Tibetano avrà un notevole impatto su una parte corposa delle sue opere, già a partire dalla seconda metà degli anni '70.
Vi propongo la 'Trilogie de la Mort', ispiratale dalla tragica, prematura scomparsa del figlio trentacinquenne Yves.
Dura quasi tre ore, accertatevi di non avere impegni.
https://youtu.be/SKrZdvqzAEc 
   
   
Doris Norton 🇮🇹

 Conosciuta da alcuni in virtù della sua unione con il mitico Antonio Bartoccetti, alias Jacula/Antonius Rex, in realtà Doris Norton ebbe un ruolo pionieristico di primo piano nella ‘computer music’ sin dal termine degli anni ‘70, diventando nel decennio successivo addirittura testimonial ufficiale prima per Apple, successivamente per IBM.

Bellissima e misteriosa, esordì ufficialmente nel 1981 con un album di prog oscuro, assumendo dal successivo ‘RAPTUS’ il marchio elettronico che la contraddistinguerà per il resto della sua carriera, ove toccherà anche lidi prossimi alla techno.

Vi propongo ‘Coverted Cobham’, oltre 6 minuti di cavalcata sintetica da pompare a volume sostenuto.
https://youtu.be/eZxIn3Ry1nQ
 
 
   
   
Christina Kubisch 🇩🇪

Se esiste una minimalista che faccia onore al concetto di 'Sound-Installation' ed 'Audio-Visual Art' questa é proprio la Kubisch, Brema classe 1948. Vicina all'Italia in più di un'occasione, partecipa alla Biennale di Venezia in principio degli anni '80, e nello stesso periodo collabora ripetutamente con il nostro Fabrizio Plessi, dando vita ad un nastro e due LP.
Specialista nei processi di induzione magnetica e nell' interazione con i raggi ultravioletti utilizzati in occasione delle sue numerose installazioni, mi ha sempre affascinato per i suoi celebri 'Sound Walks', veri e propri percorsi sonori, al chiuso come all'aperto. I partecipanti sono chiamati ad interagire con l'opera di Christina, essendo sovente sfidati a scoprire le fonti sonore 'nascoste' lungo il percorso. L'ambiente circostante diviene esso stesso opera d'arte, realizzando appieno la perfetta sintesi concettuale di 'musica ambient'.
Vi propongo uno dei 24 'Electromagnetic Walks' realizzati in Francia a Poitiers nel 2008. Buona passeggiata!

https://youtu.be/byZta08Lmpw
   
   
Laurie Spiegel 🇺🇸

A proposito di Stati Uniti avremmo potuto parlare di Pauline Oliveros, ma le mie simpatie vanno più in direzione della Spiegel, avvicinatasi all'elettronica nel 1969 grazie all'incontro con un mostro sacro quale Morton Subotnick, che la introdurrà alle magie del mitico Buchla. Il futuro della Spiegel convergerà ben presto verso la 'computer music', tanto che diventerà addirittura software-engineer presso i prestigiosi laboratori della Bell. Nel 1977 la NASA invierà un disco dorato nello spazio a bordo della sonda Voyager, con lo scopo di far conoscere suoni ed immagini del nostro pianeta agli alieni in caso di un eventuale, sperato contatto. Nel VOYAGER GOLDEN RECORD figura anche la musica composta da Laurie Spiegel.
Vi propongo 'Passage' tratto dal suo 'Unseen Worlds' del 1991, per quanto l'esordio dell' 80 'Expanding Universe' sia forse la sua opera più famosa, l'opera successiva é a mio avviso meno fredda e 'matematica', e ben più visionaria.
https://youtu.be/dx68Y_OBpHA 
 
   
   
Else Marie Pade 🇩🇰

La storia di Else si intreccia con la tragedia della seconda guerra mondiale: internata dalla Gestapo nel campo di Frøslev Lejr, ebbe l'incredibile destino di conoscere, proprio durante gli otto mesi di detenzione, coloro che ne finanzieranno i primi studi e sperimentazioni muscali al termine del conflitto. Già nel 1952 poté recarsi a Parigi per conoscere Pierre Schaeffer, incontro fulminante che la portò ad abbandonare il piano per tuffarsi definitivamente nella musica concreta. Si affermerà come freelance presso la radio nazionale, Radio Denmark, e fonderà ASPEKT, un collettivo multi-disciplinare d'avanguardia tramite il quale riuscirà ad invitare a Copenhaghen addirittura il mitico Stockhausen.
Vi propongo 'Faust', fu composto nel 1962, la Important Records ce lo ho reso disponibile nella raccolta 'Electronic Works' solamente nel 2014.
https://youtu.be/28TqFKy4lG0 
   
   
Essendo un uomo un po’ all’antica preferisco ancora la carta rispetto a Wiki o alle letture sul web, ecco dunque le mie principali fonti per chi volesse approfondire l’argomento, nel caso.