DIAFRAMMA,
16 novembre 2002, Magenta (MI), Ideal.
L'ultimo
concerto dei Diaframma a cui ho assistito, al Binario Zero
di Milano nel marzo del 2001, era stato dedicato ai vecchi
fans, con una scaletta nostalgica tratta quasi interamente
dagli album "Siberia", "Tre volte lacrime", "Boxe" e "In perfetta
solitudine". Considerando però che il leggendario progetto
di Federico Fiumani ha da poco pubblicato un nuovo disco,
"I giorni dell'ira", prevedo già un altro tipo di performance
per questa sera, ed in fondo è giusto così, perché i musicisti
hanno bisogno di creare e proporre materiale sempre nuovo.
L'Ideal è uno storico locale piuttosto capiente, che la nuova
gestione sta cercando di rilanciare con proposte musicali
'inusuali' rispetto alle solite cover band che imperversano
nei pub di provincia. Nonostante la vicinanza di Magenta con
Milano ed il fatto che i Diaframma non abbiano previsto nessuna
data nel capoluogo lombardo, di gente ce n'è un po' poca.
Alle 23 il concerto inizia comunque, da segnalare che la nuova
formazione vede una seconda chitarra al fianco di Fiumani.
Come immaginavo, il gruppo attacca con una serie di brani
tratti dagli album più recenti e devo dire che non mi dispiacciono:
si tratta di canzoni brevi e veloci, suonate con un'attitudine
molto punk rock'n'roll. I musicisti sono fra loro compatti,
precisi ed ultra professionali, mentre la voce di Federico
è indubbiamente migliorata rispetto ai suoi esordi canori
del 1989. Non mancano alcuni episodi memorabili tratti dai
vecchi album: "Un temporale in campagna" e "Blu petrolio"
dal bellissimo "Boxe" (l'ultimo disco con Miro Sassolini,
del 1988), l'immancabile "Siberia" (qui non servono commenti,
quel disco rimane una bibbia per molti!), "Verde" e "Diamante
grezzo" da "In perfetta solitudine". Per fortuna il pubblico
è particolarmente caloroso, con pogate quasi degne dei concerti
hardcore punk ed una partecipazione totale. Dopo quasi un'ora
il concerto sembra finito, invece i quattro rientrano subito,
richiamati da una folla urlante ed in particolare
da un gruppetto di fans che cantano all'unisono "Caldo" mentre
la band è nel retro.
Altre due volte il gruppo lascerà il palco per poi rientrare,
regalandoci, oltre ad alcuni brani del periodo anni '90, due
vere e proprie perle. La
prima è "Gennaio", tratta dall'omonimo EP del 1989 (chi di
voi ricorda quel 12" in vinile trasparente ed il videoclip
con Fiumani che correva per il centro storico di Firenze?),
mentre la seconda è uno scherzo/sorpresa: le prime battute
sono quelle di "Eroi del vento" dei Litfiba, ma appena tutti
pensavamo ad una coverizzazione, ecco che il brano diventa
la notissima e stupenda "Amsterdam", in una versione velocissima
e nervosa. Dopo questa apoteosi il concerto è finito davvero,
peccato solo per il pubblico non abbastanza numeroso, ma comunque
di grande sostegno. Naturalmente l'età media ruotava intorno
ai 30 anni, con l'assenza prevedibile dei "gotici" (magari
erano tutti a Piacenza la sera prima? Dubito!).
Colgo l'occasione per salutare due amici che, pur non conoscendo
minimamente il gruppo fiorentino, sono venuti fin qui da Lecco.
Per il resto, lunga vita ai Diaframma: solamente per quello
che hanno fatto fra il 1981-1990 meritano rispetto, se poi
si considera che non si sono sputtanati come altri loro colleghi
della penisola, ne meritano ancora di più!
(testo: Fabio D./ foto: Erzsbeth & Nikita)
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