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The DAMNED

live,  Alcatraz Milano, 11 Marzo 2023

Testo d Luca Sponzilli
Foto di Barbara Lodi

 

Originariamente programmato come Tour celebrativo per il “The Black Album”, disco che ai tempi aveva segnato una svolta nelle sonorità della band, i DAMNED hanno riveduto la scaletta proponendo una sorta di Greatest Hits e presentando diverse canzoni dall’album “Darkadelic” in uscita il prossimo 28 Aprile. Alfieri della prima ondata Punk, il loro singolo di debutto  “New Rose” pubblicato dall’etichetta indipendente Stiff records è stato il primo 45giri della Scena che avrebbe segnato una generazione, il gruppo capitanato da Dave Vanian e Captain Sensible si è evoluto verso sonorità più psichedeliche abbracciando successivamente la corrente della Dark-Wave con una particolare attenzione verso il gusto Gothico-Romantico.

Sul palco dell’Alcatraz di Milano, unica data Italiana, Vanian e Sensible accompagnati dal bassista Paul Gray, presente in formazione dal 1980, dal batterista  Andrew ‘Pinch’ Pinching e dal tastierista Montgomery Gillan, meglio noto come Monty Oxy Moron, hanno offerto una Performance degna del loro nome e della loro carriera. Devastanti fin dall’iniziale “Street Of  Dreams”, brano dell’acclamato “Phantasmagoria”, senza un attimo di tregua, le due uniche sospensioni sono state davvero brevissime, le canzoni hanno letteralmente incendiato parterre e platea della Sala coinvolgendo, per tutta la durata del concerto, il pubblico, prevalentemente “old-school’ con una sparuta minoranza di under 30. Per gli amanti delle statistiche, gli estratti dalla serata sono stati ventitre, otto da “Darkadelic”, concentrati nella prima parte del Live!, tre da  “Damned Damned Damned” e “The Black Album”, due da “Machine Gun Etiquette”, uno da “Phantasmagoria” e da “Evil Spirits”, con il comeback ‘Spirit of  77’ rimpolpato dal medley “Neat Neat Neat”/”Folsom Prison Blues” della leggenda Johnny Cash. Due le cover, “Elosie” di Barry Ryan e la conclusiva “White Rabbit”, canzone dei Jefferson Airplane contenuta nel Capolavoro “Surrealistic Pillow”, a conferma dell’amore di Vanian/Sensible/Gray verso la musica dei Sixties (e dei Seventy) omaggiato, ai tempi, nella loro parentesi (o meglio alter-ego) Naz Nomad and the Nightmares. Quanto ai nuovi brani, tutti molto belli e dei quali ne andrò a scrivere prossimamente su queste pagine, suonano piacevolmente ‘damned’ e nella migliore tradizione rock’n’roll a conferma dell’incredibile background dei cinque (Sensible ha avuto un’invidiabile carriera solista, Paul Gray era con gli Eddie and the Hot Roads e l’eccentrico Monty Oxy, in formazione dal 1996, ha un passato nei Pink Floyd) acclamati rockers che vivono con infinita partecipazione, ed anche un po’ d’ironia, i loro happening. A completare il quadro i consensi finali dei presenti, mai così unanimi ed in questi tempi incerti, spero che la musica Punk possa ancora cambiare le cose.

God Save The DAMNED!!