DER
HIMMEL ÜBER BERLIN
intervista
by Nikita
Quando
è nato il progetto musicale, e chi sono i componenti?
I
Der Himmel über Berlin si formano grazie all'incontro tra Davide Simeon
e Paolo Rossi nel maggio 2009 a Trieste. Dopo diverse collaborazioni
con altri componenti, la band è giunta, nel gennaio del 2012, alla
formazione attuale: Davide Simeon - chitarra Paolo Rossi - voce e
batteria Stefano Bradaschia - basso
Perchè
avete scelto come nome della band "Der Himmel über Berlin" e quale
significato ha per voi?
E'
partito tutto dal film di Wim Wenders (Il cielo sopra Berlino) che
Davide ama molto. Dopo un soggiorno a Berlino la scelta del nome diventa
definitiva. Proponiamo un'immagine dinamica e al tempo stesso decadente
molto simile a quella della capitale tedesca, una sensazione peraltro
provata durante il periodo trascorso a Berlino.
Avete
avuto altri progetti musicali in passato?
Sì.
Stefano è stato il primo tra noi, suonando in un progetto proto-industriale
anni '80 chiamato SIP. Davide ha avuto diverse band dalla forte impronta
dark e post-punk. Paolo ha fatto parte di una dark band, gli Electroalcova,
attivi sopratutto nei primi anni del decennio scorso con all'attivo
un album e un disco live. Tutti e tre abbiamo sempre preferito alle
classiche Tribute o Cover band, gruppi nei quali fosse possibile creare
qualcosa di nuovo e originale.
Come nasce un brano musicale dei DHUB?
Le
canzoni nascono da tutto ciò che costituisce una rivelazione. Una
semplice passeggiata in un bosco così come il semplice suonare improvvisando,
porta alla creazione di idee che vengono in seguito sviluppate da
tutta la band. Importante il ruolo del viaggio, solitamente dalla
partenza senza una meta precisa, un viaggio che termina solo quando
nasce una canzone con vita propria.
Di
cosa parlano i vostri testi?
Ricordi,
nostalgia, esistenze incomplete, inettitudine alla vita, necessità
di libertà da qualsiasi schema che possa ingabbiare e rendere inutile
l'esistenza. In quasi tutti i casi si tratta sempre di esperienze
personali e dunque le canzoni della band hanno una forte impronta
autobiografica.
Quali sono i vostri ascolti?
The
Cure, Joy Division, Bauhaus, Red Lorry Yellow Lorry, Sisters of Mercy,…Diaframma
e Litfiba del primissimo periodo, e tra le novità Motorama...
Progetti
per il futuro?
Dopo
l’uscita dei primi ep e del bootleg prodotto da Swiss Dark Nights,
è prevista entro l’anno la pubblicazione del nostro primo album. Questo
ci darà modo di far conoscere le nostre sonorità ad un pubblico più
vasto, soprattutto continuando ad esibirci dal vivo.
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DER
HIMMEL ÜBER BERLIN
s/t
CDR (autoprodotto)
Dalla
ventosa Trieste arrivano i DHUB, al loro debutto con queste
quattro tracce. Il loro sound è un postpunk di matrice '80 che,
più che richiamare Berlino come cita il nome della band, ricorda
bands inglesi come Red Lorry Yellow Lorry, UK Decay, etc. La
line-up vede: Davide Simeon (chitarra), Paolo Rossi (drums,
voce), Stefano Bradisca (basso, chitarra), e Giorgio B. (voce).
Quattro tracce ben ritmate ed energiche che fanno ben sperare
nel futuro di questo combo triestino. Se le prime tre tracce
"Varena", "A sad boy", "Sweet Dancing butterfly" sono abbastanza
lineari tra loro, l'ultima traccia, la rockeggiante "Sherpo",
fortunatamente si contraddistingue dando un tocco in più a questo
EP.
(Nikita)
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DER
HIMMEL ÜBER BERLIN
Live 07.04.12
CDR (Swiss Dark Nights)
Prima
uscita per la neolabel SDN che ha cercato di svegliare il Canton
Ticino programmando in soli sei mesi una decina di concerti
di band dark wave proveniente dall'Italia. Ora l'etichetta ha
come progetto quello di pubblicare i live delle band che hanno
suonato per lei. Il primo concerto ad essere pubblicato è quello
dei DHU, registrato il 7 Aprile 2012, con ben 16 tracce, due
delle quali "Sad Boy" e"Sweet Dancing Butterfly" comprese nel
precedente EP. Da quartetto, la postpunk band triestina diventa
trio perdendo per strada Giorgio B.. Nonostante questo i restanti
tre componenti non si perdono d'animo e in questo live sfoderano,
con grande energia, il loro repertorio edito e inedito. DHUB
hanno sia brani potenti che brani più lenti, dimostrando che
la loro espressione musicale non è limitata ma piena di imput.
Se l’EP li avvicinavo verso sonorità postpunk anni ’80 qui virano
verso un gothic rock anni ’90 di stampo inglese. Un sound onesto
e senza fronzoli che, a volte però, risulta un po’ monocorde.
Tuttavia ritengo che per dare un giudizio definitivo sulle nuove
tracce debba aspettare di ascoltare le versioni in studio. A
mio avviso ritengo che se venisse aggiunta una tastiera questa
potrebbe dare più colore ai brani. Certamente piaceranno a chi
ama questo tipo di sonorità. La prima stampa del live dei DHUB
è limitata a solo 100 copie e ritengo che sia un disco da avere
sia per sostenere le nuove band che l'impegno della nuova label
SDN! Infatti la Swiss Dark Nights, oltre ad aver cercato di
svegliare la svizzera italiana, ha dato una scossa importante
alla scena italiana, dimostrando che si può osare, è solo chi
osa viene premiato.
Sito web: http://www.facebook.com/SwissDarkNights
(Nikita)
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