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CORPUS DELICTI
live, EKIDNA, Carpi (MO) 11 Novembre 2023.
Serata GROTESQUE

testo di Luca Sponzilli
foto di Barbara Lodi


Nome di punta della Scena Dark-Wave degli anni ’90, i CORPUS DELICTI nella prima parte della loro carriera, durata poco più di un lustro, pubblicavano tre ottimi album caratterizzati da un forte impatto sonoro ed influenzati dal tribalismo del Post-Punk di inizi ’80. Dopo la recente reunion, la Cleopatra records ha ristampato i lavori del quartetto di Nizza ed il come-back è stato accompagnato da alcune tournee tra il 2022 ed il 2023 toccando l’Italia nelle date di Roma (12/11/22), Torino (28/1/23), Caserta (7/10/23) ed in ultimo Carpi (11/11/23). Ed è proprio la data lungo la Via Emilia, organizzata dal Grotesque Modena, a vedermi spettatore/reporter interessato poiché nutro da sempre una profonda ammirazione/gratitudine verso Gianfranco Righetti, dj/promoter e deus-ex-machina dello Staff, e della sua compagna Nico.
La serata svoltasi all’Ekidna, una villa ottocentesca immersa nella fitta vegetazione della Bassa lungo gli argini del fiume Secchia già di per sé scenario singolare e dal gusto gotico, registra il pubblico delle grandi occasioni e l’annunciato sold-out; poche luci, palco essenziale, il logo della band proiettato sullo sfondo, insomma, tutto così ‘old school’ e senza mezzi fronzoli. Un’atmosfera che difficilmente si respira, senza far polemiche, altrove.
La line-up è pressoché la stessa di 30anni fa, con Sebastian ‘Kuta’ Pietrapiana alla voce, Frank Amendola alla chitarra, Christophe ‘Chrys’ Baudrion al basso e, unica eccezione rispetto al passato, Laurent Tamagno alla batteria. Diciotto brani suonati per circa un’ora e mezza di grande musica, uno stile inconfondibile, devoto per certi versi ai Bauhaus, ai Killing Joke ed ai Joy Division omaggiati con la cover di ‘Atmosphere’, ed un approccio dinamico ma dalla forte carica emotiva. Sebastian si è perfino lasciato andare in un’improvvisata passerella tra il parterre in delirio. Per gli amanti delle statistiche, o più semplicemente per i curiosi, “Twilight” è stato il disco più "saccheggiato" con ben otto canzoni (e non poteva essere altresì poiché ricorre il 30ennale dalla sua uscita), seguito da “Sylphes” con sei ed “Obsessions” con quattro.
Terminata la performance salutavo il gruppo, non risparmiando elogi e ringraziando per aver mantenuto la stessa grinta e la stessa formula da cult-band affine agli esordi. Insomma, come prevedibile, nessuna sorpresa ma mestiere e grande professionalità. Chapeau Corpus Delicti!!