Nome di punta della
Scena Dark-Wave degli anni ’90, i CORPUS DELICTI
nella prima parte della loro carriera, durata poco
più di un lustro, pubblicavano tre ottimi album
caratterizzati da un forte impatto sonoro ed
influenzati dal tribalismo del Post-Punk di inizi
’80. Dopo
la recente reunion, la Cleopatra records ha
ristampato i lavori del quartetto di Nizza ed il
come-back è stato accompagnato da alcune tournee
tra il 2022 ed il 2023 toccando l’Italia nelle
date di Roma (12/11/22), Torino (28/1/23), Caserta
(7/10/23) ed in ultimo Carpi (11/11/23). Ed è
proprio la data lungo la Via Emilia, organizzata
dal Grotesque Modena, a vedermi
spettatore/reporter interessato poiché nutro da
sempre una profonda ammirazione/gratitudine verso
Gianfranco Righetti, dj/promoter e deus-ex-machina
dello Staff, e della sua compagna Nico. La
serata svoltasi all’Ekidna, una villa ottocentesca
immersa nella fitta vegetazione della Bassa lungo
gli argini del fiume Secchia già di per sé
scenario singolare e dal gusto gotico, registra il
pubblico delle grandi occasioni e l’annunciato
sold-out; poche luci, palco essenziale, il logo
della band proiettato sullo sfondo, insomma, tutto
così ‘old school’ e senza mezzi fronzoli.
Un’atmosfera che difficilmente si respira, senza
far polemiche, altrove. La line-up è pressoché
la stessa di 30anni fa, con Sebastian ‘Kuta’
Pietrapiana alla voce, Frank Amendola alla
chitarra, Christophe ‘Chrys’ Baudrion al basso e,
unica eccezione rispetto al passato, Laurent
Tamagno alla batteria. Diciotto brani suonati per
circa un’ora e mezza di grande musica, uno stile
inconfondibile,
devoto per certi versi ai Bauhaus, ai Killing Joke
ed ai Joy Division omaggiati con la cover di
‘Atmosphere’, ed un approccio dinamico ma dalla
forte carica emotiva. Sebastian si è perfino
lasciato andare in un’improvvisata passerella tra
il parterre in delirio. Per gli amanti delle
statistiche, o più semplicemente per i curiosi,
“Twilight” è stato il disco più "saccheggiato" con
ben otto canzoni (e non poteva essere altresì
poiché ricorre il 30ennale dalla sua uscita),
seguito da “Sylphes” con sei ed “Obsessions” con
quattro. Terminata la performance salutavo il
gruppo, non risparmiando elogi e ringraziando per
aver mantenuto la stessa grinta e la stessa
formula da cult-band affine agli esordi. Insomma,
come prevedibile, nessuna sorpresa ma mestiere e
grande professionalità. Chapeau Corpus Delicti!!
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