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CCC CNC NCN
11 Febbraio 2006, El Paso, Torino

Testo e foto by Oflorenz
Siamo già oltre la mezzanotte, ed il freddo punge. Ma l’attesa di rivedere, a distanza di soli 7 mesi, uno degli acts più originali e storici della scena italica autenticamente industriale, non ci fa demordere.
Si narra di una performance con il ghiaccio, e nella Torino olimpica che di neve e ghiaccio vive, anche noi ci apprestiamo a vivere la nostra personale serata olimpica.
Il cortiletto di El Paso, storico centro sociale torinese dall’85, è gremito di soffici “palloncini” fatti con sottili sacchi in plastica ripieni d’aria, e metà del collettivo dei CCC, in tuta bianca e passamontagna, nuota nel mezzo buttando i palloni verso di noi. Il pubblico interagisce da subito, in una fantastica partita di pallavolo acida e surreale. Nel frattempo l’altra metà del gruppo, dall’alto di impalcature, produce un tappeto ambient.-industrial suggestivo, cui si sovrappongono a tratti i compagni da sotto, soffiando in lunghi tubi verso i microfoni.
Magma di suoni ed azione, meltdown fra pubblico ed artisti in un tutt’uno senza distinzioni, che raggiunge il culmine quando ci vengono fornite barre in legno e metallo. I bidoni in lamiera blu non aspettano altro, e via tutti assieme a percuotere ritmicamente sulla gelida lamiera, noi e loro. Intanto dall’altro un coro a più voci in magnifico stile “Officine Schwartz” si eleva verso il cielo sabaudo, e qualcuno del gruppo da fuoco ai 5 cerchi olimpici sospesi sull’ingresso del centro sociale: sotto, a murare il portone, un cumulo di cubi di ghiaccio inizia lentamente a sciogliersi.
Apocalittico contrasto ghiaccio/fuoco, coro di voci/lamiera percossa, il bene ed il male. Le Olimpiadi dei CCC, e quelle di Torino. “Passion lives here”, recita il motto olimpico invernale. Vale ben di più qui ad El Paso ‘sta sera, in questa indimenticabile ora in cui tutti siamo stati un unico corpo nell’alienante cabaret post-industriale di CCC CNC NCN.

Copyright Rosa Selvaggia