CHANTS
OF MALDOROR
5 marzo 2006, SoundFactory, Torino
by Scream
Serata
importante questa, per la scena death rock italiana, infatti
l’ottima Ascension Promotions ha portato al Sound Factory
di Torino i Chants Of Maldoror, band capitolina diventata
di culto dall’uscita del meraviglioso lavoro "Thy hurting
heaven" cd uscito nel lontano 1999 e poi seguito finalmente
nel 2005 dal “Every Mask Tells the Truth”.
La band si è assemblata nel 1994 dall’incontro di Adolphe
(voce) e David (basso) con Echo e Loren e da allora il nome
Chants of Maldoror ha sempre riscosso tra gli appassionati
del genere commenti entusiastici, nonostante i pochi live
set che la band concede ai suoi fans. In questa occasione
purtroppo, non sono molte le persone che hanno deciso di assistere
a questo concerto, sarà per via del freddo o del fatto che
essendo domenica il giorno dopo si va a lavoro, ma rimane
che gli appassionati fruitori si possono contare attorno alle
cinquanta unità. Un vero peccato!
Il concerto del combo capitolino si apre con i primi due brani
del loro ultimo lavoro, ovvero Himmel Balsam, pezzo lento
ed ipnotico, dai chiari accenni “bauhaus”, seguito a ruota
da Wounded Canavas in cui i ritmi iniziano a farsi più veloci
e sincopati, giusto per dare una scossa ai presenti ed invogliarli
a partecipare in modo più attivo allo show. Ecco entrare a
questo punto la lancinante Baptism dal loro primo album, le
chitarre si arrotolano su loro stesse e il livello di melanconia
e tristezza raggiunge punte elevate. All’arrivo di Justine
attendo con ansia i sussurri sensuali/sessuali che fanno entrare
nelle vene la canzone da CD, ma purtroppo l’attesa rimane
vana e nessun suono orgasmico sveglia gli ormoni sonnecchianti.
Il concerto si sussegue basandosi principalmente su brani
dell’ultimo album, alternando pezzi tratti da quello precedente.
Vengono suonate anche due cover, la prima, che si ritrova
anche come ultima traccia in “Every Mask Tells the Truth”,
è We Stand Alone degli Ultravox, mentre la seconda l’altrettanto
famosa "Fun Time" dell’ iguana Iggy Pop.
Devo dire che il concerto è volato via in modo abbastanza
veloce e piacevole dal punto di vista musicale, mentre un
po’ meno dal punto di vista del coinvolgimento emotivo.
Forse le poche persone presenti, forse la quasi totale immobilità
del gruppo sul palco, ma tutto questo non ha sicuramente contribuito
a scaldare gli animi, nonostante la musica proposta potesse
essere una garanzia di maggiore enfasi e coinvolgimento.
Da rivedere in contesti più affollati.