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CADABRA

E' l'ora di fare quattro chiacchiere con il gruppo new wave per eccellenza del sud-Italia: i Cadabra. I quali hanno da poco edito il loro nuovo CD Wave/Action” uscito per la label italiana Fono Arte.

 

intervista by Gianmario


Ciao Vincenzo. Che strana sensazione, quella di intervistare un compagno d’avventure. Eh, già. Perché noi ci siamo conosciuti, ormai parecchio tempo fa, in giro per il globo quali fan dei Cure (cosa che, ovviamente, continuiamo a fare). Come stai?
Bene, grazie. E' sempre un piacere risentirti anche per motivi "extra-Cure".

Non chiederò nulla in merito alle tue influenze musicali (leggi domanda n.1). Mi piacerebbe, invece, sapere quali sono stati i punti di riferimento di Sebiano e Francesco.
Per tutti e tre il genere di riferimento è senza dubbio la new wave inglese di fine anni Settanta e primi anni Ottanta, quindi Joy Division, Bauhaus, Cure, Siouxsie, Mission, Sisters of Mercy, poi anche New Order, Depeche Mode, ecc. Queste le influenze alla base del nostro sound, poi, nel corso degli anni i nostri ascolti si sono anche diversificati.

In che modo avete messo insieme le vostre diverse (?) attitudini?
Abbiamo un background comune per cui è stato facilissimo mettere insieme le nostre attitudini. Al massimo, oggi cerchiamo di rielaborare quelle sonorità in chiave più personale e attuale.

“Wave/Action” è un eccellente lavoro di Wave italiana. Come vi siete divisi i compiti? C’è stato un elemento trascinate, oppure vi siete distribuiti equamente i lavori?
È nato di getto: gli otto pezzi di “Wave/Action” sono stati composti nell’arco di sette-otto mesi. Abbiamo lavorato come sempre, unendo idee e proposte e curando insieme tutti gli arrangiamenti. Più che un elemento trascinante, c’è stato sotto un concetto di base: concepire in pezzi immaginandoli già in una dimensione live. Questo cd, infatti, suona più rock rispetto ai precedenti che hanno una più chiara matrice new wave.

Come stanno andando le serate atte a promuovere “Wave/Action”, e come risponde il pubblico? Trovi che sia pronto per sentire una band che scrive pezzi propri? (Te lo dico perché, nella maggior parte dei casi, è più facile accontentare il pubblico con cover di pezzi famosi).
Stanno andando bene e col tempo siamo riusciti anche a ritagliarci una piccola frangia di sostenitori. Quanto al pubblico, credo il contrario, ossia che negli ultimi anni sia stato abituato ad ascoltare per lo più cover bands, anche se non generalizzerei. Per quanto ci riguarda è un problema che non si pone, avendo da sempre proposto un repertorio nostro.

Oltre la Puglia, pensate di “toccare” altre regioni italiane? …. Magari, perché no, anche il Piemonte?
Sono anni che giriamo in tutta Italia: i precedenti album sono stati promossi con centinaia di date un po’ ovunque. Anzi, proprio in Puglia ne abbiamo sempre fatte poche. Qualche anno fa siamo stati a Genova, nella vicina Liguria, mentre in Piemonte non abbiamo mai suonato. Magari in futuro…

L’ultima traccia di “Wave/Action” ci ha fatto sentire un gruppo capace di scrive dell’ottimo pop. Pensi che sia questo il futuro dei Cadabra?
“Christabel”, in effetti, è uno dei pezzi più apprezzati dell’ultimo album, anche perché molto orecchiabile. Vedo quel brano più come un episodio che una chiave di svolta per i futuro dei Cadabra, oltretutto, anche in passato abbiamo scritto canzoni (per esempio “Love Boulevard”) a metà strada tra new wave e pop.

Beh, un’altra domanda d’obbligo è quanto dobbiamo attendere per il seguito di “Wave/Action”? L’uscita di un disco, soprattutto per chi come noi non gode di ampi canali di distribuzione e visibilità, implica almeno un paio di anni di promozione (tra concerti, stampa-web, radio, video, ecc.).
In quest’ottica staremo dietro a “Wave/Action” per molti mesi ancora. Contemporaneamente abbiamo concordato con la nostra etichetta, Fonoarte, l’uscita di un nuovo disco per la fine del 2010, ma sarà una raccolta di brani tratti dai nostri precedenti tre cd (“Sound Moquette” – 2001, “Blood and Blades” – 2003 e “Love Boulevard” – 2006), un modo per racchiudere tutti i nostri lavori in un unico album.

In bocca al lupo e a presto.
Grazie a te, Gianmario, per questa intervista. Saluto i lettori di Rosa Selvaggia e li invito a seguirci attraverso i nostri tre siti ufficiali: http://www.cadabra.org/
http://www.myspace.com/cadabraband
http://www.facebook.com/pages/Cadabra/54301377279

 

CADABRA
"Wave action"
CD (Fono Arte)

I Cadabra sono una giovane band italiana che può vantare già quattro pubblicazioni. “Wave action”, ultimo lavoro sulla lunga distanza, è pubblicato dall’etichetta abruzzese Fonoarte e ci conferma un gruppo ai vertici del panorama wave italiano. Le intenzioni, le origini e le attitudini di Sebiano Cuscito (chitarra, voce), Vincenzo Romano (basso), Francesco Radicci (batteria) non sono, peraltro, tenute nascoste. È dal titolo, infatti, che emerge, più di ogni altra cosa, quello sarà il sound di questo “Wave action”, lavoro che si articola in otto tracce. In copertina due ragazzine camminano lungo una spiaggia, quando ormai l’estate è finita da tempo, in un’istantanea che, volutamente, rimane scarna e sfocata. “The spell” apre il lavoro e, subito, l’attacco della coppia batteria/basso ci fa venire in mente “Play for today” (e scusate se vado a scomodare proprio loro, ma mi viene troppo naturale!); quando arriva la chitarra, ascoltiamo una tipica “elettrica” di stampo dark/wave: incisiva, puntuale e pungente. “Sister” e “Those three days” (qui la sessione ritmica mostra i muscoli in apertura) nascono più rockettare (e se proprio dobbiamo cercare un riferimento musicale, potremmo pensare ai sisters of mercy o ai mission) ed il cantato di Sebiano Cuscito è sufficientemente grintoso, senza tralasciare un’ottima propensione all’armonia. “Watching me change” è il singolo estratto. Chitarra, basso e batteria entrano ancor più in sintonia per un pezzo che ha il merito di entrare subito nelle orecchie degli ascoltatori. Ogni buon fan dei cure cercherebbe accostamenti (se non altro per il titolo simile) con la perla di “Watching me fall”, contenuta nel formidabile “Bloodflowers” (fiction 2000). Ma, fatte salve le sopraccitate analogie, il brano si apprezza per una carica non indifferente e per una linea melodica superiore agli altri pezzi. In “The addiction” è la voce che entra in scena subito e senza indugio, mentre “Other side” è decisamente una delle migliori e delle più intense. Il sound si ripiega su se stesso, mentre si smorzano i toni e si lascia lo spazio alla malinconia (“I would smile to be your sacrifice”). “All your bodies”, che continua su quanto tracciato in precedenza, anticipa “Christabel”. Con l’ultimo pezzo i Cadabra si spingono oltre per strizzare l’occhio al pop, proponendo una delle più belle creature di “Wave action”; la sua tendenza a virare il sound verso un versante più easy, ci fa ancor di più apprezzare un epilogo davvero azzeccato. Un ottimo lavoro che non smentisce quanto i tre musicisti andavano anticipando con quel titolo tanto profetico. Un disco di genere, ma non per questo manieristico, che ci sentiamo di consigliare.
Sito Web: www.myspace.com/cadabraband
(Gianmario)

 

Pubblicazione: 2 Febbraio 2010