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BREATHLESS+ CHRISTIAN RAINER
29 Ottobre 2005 - Ai Cantieri (ex-Interno20)

Testo e foto by Noctiluca

Il tempo passa, si sa.... quanto ne è passato dall'ultima volta che ero entrato all'Interno20? Non ricordo precisamente, forse qualche anno, ma questo non importa in quanto ha una maggiore importanza il tuffo nel passato e nei ricordi di quello che era l'Interno20: un club freddo, essenziale e glaciale pieno fino a scoppiare nelle grandi serate...

Christian Rainer (voce e chitarra) e la sua band, composta da un cello, basso e batteria, si apprestano a calcare il palco molto timidamente e ad interrompere il gran vociare del locale... che ahimè non terminerà mai! C.R. mi appare come un piccolo dandy dal discreto fascino aumentato dal suo accento da austriaco che parla in italiano. Circa 40 minuti scarsi di musica acustica, in bilico tra sonorità rock e livemente neoclassiche, ci accompagnano dolcemente in romantiche atmosfere velate di malinconia. La voce di C.R., musicista, scrittore, artista..., calda e piacevole riesce a magnetizzare i pochi ma attenti ascoltatori. In definitva direi un buon live anche se Rainer, mi sembrava un po' emozionato.

BREATHELSS. La band storica, che ha rappresentato la parte innovativa della new-wave degli anni '80, ritorna con un nuovo album, a distanza di ben quattro anni, e lo presenta qui a Vicenza nell'unica data italiana e per quel che ne so anche europea (per ora). Il quartetto capeggiato da Dominc Appleton (forse più conosciuto per le sue apparizioni nei tre albums dei This Mortal Coil) appare decisamente molto invecchiato, affaticato ( sono arrivati a fine concerto molto stanchi) e come risulterà anche durante il concerto poco affiatato, visti i piccoli ma persistenti errori occorsi durante il live.
Venature dark wave dolcemente malincoinche, un po' di psicadelia (ma non troppa) e di sperimentazione caratterizzano e hanno reso la band molto conosciuta nell'ambito underground. Atomesfere lente e dilatate, 'rock', calde tastiere coinvolgono fortemente il pubblico presente nella musica emozionale, ipnotica, viva e raffinata a dimostrare quanto sia l'amore per i Breathless. Ho scorto più di qualcuno cantare.
La voce calda di Appleton, inizialmente penalizzata da un non buon mixaggio in fase live, sembra tenere, anche se verso la fine si avverte un chiaro cedimento percibile in realtà in tutta la band che probabilmente non è abituata a sostenere un intero live.

Un bel live che probabilmente passerà alla storia per la sua unicità.

 

 

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