MENNELLA LUIGI MARIA
Alloro e mal bianco
(Autoproduzione)
I lettori di Rosa
Selvaggia conosceranno Luigi Maria Mennella per le
sue svariate creature
musicali e un’attivitą pluridecennale in questo
campo. Ora il nostro ci mostra anche il suo
lato letterario/poetico, con una raccolta di
scritti in versi che vanno dal 2004 al 2012. Quasi
sempre privi di un vero e proprio titolo, ma
identificati spesso con la sola data di
composizione, questi versi sono definiti
dall’autore come “attimi di estrinsecazione
verbale” e “barlumi emozionali di stelle lontane”.
Sebbene Luigi dichiari di non inseguire
intenzionalitą poetiche, lasciando fluire pensieri
ed emozioni senza metrica e punteggiatura, di
poesia si tratta certamente: intimista, intensa,
non priva di rime (“… cesso, perplesso, schiavando
il cognitivo amplesso, del mio decesso”) e di una
particolare e fluida musicalitą (“ti odio, ma non
quanto odo la tua umanitą”). Lo sguardo
dell’autore riesce quindi a descrivere abilmente
stati d’animo, paesaggi metafisici – si veda
“Un’ora fa in un vagone”, una delle poche
creazioni dotate di titolo – e bizzarre nature
morte, come in “20/12/10#2”, che narra l’agonia di
un’anguilla, o “Primizia non edibile”, dove una
ciliegia č definita “maitresse di vermi in equo
canone”. A impreziosire il breve e lussuoso
florilegio, le enigmatiche fotografie in bianco e
nero di Margherita Cesaretti, che affiancano ogni
singola composizione. In definitiva, questi
scritti meritavano certamente di essere liberati
dal cassetto domestico per una divulgazione
pubblica sul caro e vecchio supporto cartaceo.
Sito web:
www.entropiste.com
(Fabio
Degiorgi)
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