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BLUTENGEL
18 novembre 2005 Velvet Rock Club – Pordenone


testo by Tanks

Da un periodo a questa parte il club rock Velvet si muove con piacere su sonorità dark. E fortunatamente aggiungo, visto l’ormai esiguo numero di concerti e feste che capitano da queste parti.
Spinta quindi dalla voglia di ritornare ad un concerto che non sia ad ore ed ore di tragitto decido per i Blutengel, mossa anche da una certa prudèrie per i celebrati fetish-set del gruppo.
Il gruppo tedesco che dalla fine degli anni ’90 s’è imposto soprattutto in suolo germanico con facili ma stuzzicanti sonorità electro-EBM, è ora in tour per promuovere “The Oxidising Angel”, mini-EP uscito per l'Out of Line da pochi giorni. La serata pordenonese si presta ad essere non solo prima tappa italiana (il giorno seguente il gruppo sarà a Reggio Emilia), ma anche esordio in suolo italico.
Noto con piacere un re-styling del luogo: divanetti in pelle rossa e bianca, pareti dipinte di squillanti toni blu elettrico, arancio, verde… Davvero carino.
Chis Pohl allo stand del merchandising chiacchiera affabile con staff e curiosi, il gruppo passeggia tra il pubblico. Lo show tarda a venire.
La gente non è molta, come invece ci si poteva aspettare. “Go to Hell” fa da incipit. L’atmosfera gioca con un gothic-trash fatto di candele bianche, rose appese, un trono con teschio, lapidi sparse… ma almeno, sinceramente, Mr. Pohl non ha mai nascosto di divertirsi - e bearsi - a stare sulla sottile linea che separa serio e faceto…
Gli elettronici ritmi da goth-floor senza pretese si rincorrono, le romantiche nenie adolescenziali si susseguono, intervallate qua e là da sprizzatine fetish e da flebili giochetti pirotecnici. Accanto al frontman, dopo vari cambi di line-up - e di donne - ecco le due nuove singers, Constance (che come al solito è l’attuale donna del frontman, furbetto…) e Ulrike.
Che dire: che un uomo porti la sua donna mi sta più che bene…che lei sia molto carina nella sua sottoveste di raso rossa ai piedi va bene… ma… ha un’estensione vocale da pietà!
Davvero non ha voce. Per fortuna a salvare la situazione ci pensa Ulrike ma, diciamola tutta, ciò che a mio avviso salva, tra virgolette, lo show è solo la parte coreografica.
Sonja e Doreen, le due splendide ballerine, vivacizzano uno show che per la sottoscritta è stato solamente tedio e mal di testa...
Soprattutto rimaniamo colpiti dalla conturbante rossa, che si muove ammaliante in ridottissimi costumi, angelica o demoniaca, bambolina o prostituta, a scatti o lievi mosse.
La nostra attenzione è almeno catturata in parte.
L’esibizione si protrae per più di un’ora e mezzo, da “Solitary Angel” all’immancabile riempipista “Bloody Pleasure”, quindi giù con le inutili “Leave the Day”, “Demon of Temptation”, “Childern of the Night”, “Angels of the Night”, “Love Killer”, che di certo non devono essere costate a Mr. Pohl chissà quale gran elucubrazione celebrale…
…Ma il pubblico risponde con applausi e approvazione. Uomo abile calcolatore!
Ci muoviamo inquieti, o restiamo sprofondati nei divanetti, sperando che tutto ciò abbia fine quanto prima. Ma ciò non avviene! Il pubblico richiede affamato bis e tris, e Chis si prodiga. Dopo più di un’ora e mezza decidiamo di averne davvero abbastanza.
Si torna a casa.
Va beh.
Sperando in un futuro musicalmente migliore.

 

Copyright Rosa Selvaggia