BIOGRAFILM
FESTIVAL 2015
Bologna 6-15 giugno
testo di Gabrydark
foto di Giancarlo Donatini
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La stagione estiva bolognese dedicata al cinema si č aperta
dal 6al 15 giugno con l'undicesima edizione del Biografilm festival,
dedicato quest'anno a "Vite connesse".
Molti ed interessanti sono stati i film selezionati quest'anno,
pių di cento, alcuni in concorso ed altri, come nella consuetudine
del Festival, in programmazione nell'ambito di percorsi monotematici.
Numerosi anche gli ospiti che si sono prestati a tenere delle
magistrali lezioni di cinema per Master class riservata agli
studenti e ai followers. Fra questi molto apprezzata la presenza
di Matteo Garrone (foto sotto) , reduce dal successo a Cannes
del film "Il racconto dei racconti ", in proiezione riservata
durante la quale gli é stato consegnato il Celebration of lives
award.
Lo stesso premio č stato consegnato a Mario Carbone, fotografo
di scena, poi documentarista e vincitore di un Leone d'Argento
alla Mostra di Venezia; a Michael Madsen, regista ed artista
danese, autore del documentario The alden prison, facente
parte del progetto voluto da Wim Wenders, Cathidrals of culture,
e di cui é stato presentato in anteprima il film di quest'anno
The visit; infine a Frederick Wiseman che con la sua opera
ha contribuito a elevare il documentario ad importante genere
cinematografico, ottenendo per questo un Leone d'oro alla carriera.
L' attenzione che il Biografilm festival ha sempre riservato
ai biopic musicali, come il celeberrimo
Sugar
man, che nel 2013 vinse l'Oscar per il miglior documentario,
quest'anno ha dato origine ad una sezione dedicata alla musica,
tanto che l'evento di apertura del festival é stato il film
Amy the girl behind the name, sull'incredibile storia della
Winehouse. Il regista percorre tutta la storia di Amy dai suoi
esordi giovanissima, al successo e con esso all'incapacitā di
sottrarsi allo sfruttamento che di lei fecero i suoi parenti
e i partner con cui ebbe relazioni turbolente e distruttive,
fino alla tragica fine: un documentario da vedere, crudo e drammatico,
per l'attenzione spietata ed aggressiva dei media, che non recedevano
dal mostrarla nei suoi momenti peggiori, distrutta dalle droghe
e dall'alcol. Eppure quella voce, che le fece vincere ben sei
Grammy, emerge inimitabile ed é il filo conduttore di tutta
l'opera che si avvale di brani inediti , mai ascoltati prima
, da lei scritti e cantati con il cuore grande del suo talento.
Altro
film proposto , che consiglio, il cui trailer é visibile su
You tube , é B-movie : lust and sound in West Berlin,
fantastica carrellata negli spudorati anni '80 della Berlino
musicale. Un decennio creativo, frenetico che inizia con il
punk ed una dichiarazione di amore sperticato per le folli notti
di questa cittā, dei suoi miti della sue sub e pop culture che
sfociarono poi nella Love Parade. Una Berlino audace, sperimentale,
luogo d'incontro di molti artisti come Nick Cave e Blixa Bargeld,
che vi trovarono il clima giusto per la loro arte; la cittā
dove si formarono e si sciolsero rapidamente band come quella
delle Malaria o dove Christiane F. racconta i ragazzi dello
Zoo sprofondati nei trip della drog : un luogo -non luogo perverso,
permissivo, assolutamente mitico. Si sono visti poi altri film
sui cantautori storici italiani come Jannacci e De André o sulla
musica del futuro come i loop ipnotici di Dub FX o l'esperimento
di produzione della musica su scala industriale, condotta da
settantadue musicisti, come fossero operai ad una catena di
montaggio, del film Unitā di produzione musicale , in cui anche
l'arte, se inquadrata in tempi rigidi di lavoro , non riesce
ad allontanarsi dal concetto di alienazione , che scaturisce
dal contrasto fra la libertā creativa e la schiavitų industriale.
Veramente tanti sono stati i film coinvolgenti o quelli che
si sarebbero voluti vedere, ma o non c'era il tempo o si sovrapponevano
le proiezioni: uno per tutti é il vincitore del concorso internazionale,
quello di Patricio Guzmān El boton de nācar, giā vincitore dell'Orso
d'Argento alla Berlinale 2015. Un bottone di madreperla, unica
flebile traccia , trovata in fondo al mare, dei desaparecidos
di Villa Grimaldi a Santiago, centro di detenzione e tortura
durante la dittatura di Pinochet, accomuna quel massacro politico
ad un altro , quello degli indios selknams , trucidati dai colonizzatori.
In ciō si ravvisa la storia del Cile, la cui bellezza naturale
e poetica contrasta con la violenza degli eventi, di cui fu
protagonista. La memoria di tragedie simili deve sempre essere
presente per ispirarci nella ricerca di un mondo libero e rispettoso
dell'indipendenza di ogni cultura .