10 years celebrating lives Biografilm Festival Bologna 6-16 giugno 2014 testo
di Gabrydark Si è concluso il 16 giugno, il decimo Biografilm festival 2014, iniziato il 6 giugno scorso. Dieci anni di rassegne, focus, omaggi, retrospettive sui film biografici, registi, sceneggiatori, ospitati e intervistati sui loro lavori. Dieci anni di tranche di vite quotidiane e non, di personaggi famosi e non, offerti al pubblico con l'intento di arricchirne la cultura. What's culture? È appunto la domanda su cui si è imperniato quest'anno il festival che, come già negli anni scorsi è ricchissimo di proposte internazionali ed italiane, anteprime, omaggi ad operatori del settore e ha offerto ulteriori forme di aggregazione come il Bioparco con appuntamenti musicali, incontri con gli autori per la presentazione di libri, le proposte gastronomiche del Food District, ed una Biografilm School, dove si sono incontrati registi e critici cinematografici per impararne l'arte.
Che cos'è la cultura? Sicuramente quella del film in 3D prodotto da Sky Cathedrals of culture progetto di Wim Wenders, che insieme ad altri registi, fra cui Robert Redford, ha voluto entrare in sei centri vitali della cultura: la Filarmonica di Berlino, girato da lui stesso, la Biblioteca Nazionale Russa a San Pietroburgo di Michael Glawogger (Austria), la prigione di Halden in Norvegia di Michael Madsen, The Salk Institute in La Jolla, California, USA, di Robert Redford, Opera House in Oslo di Margreth Olin e il Centro Pompidou a Parigi di Karim Ainouz. Ogni regista con la propria personalità ha presentato un edificio in cui arte, scienza e vita si fondono con esso, mostrandone il cuore pulsante, generatore o conservatore di cultura, dove il tempo non ha la stessa misura che ha all'esterno ma sembra rallentare volgendosi verso il passato o accelerare verso il futuro … In National Gallery con la regia di Wiseman, uno dei più autorevoli documentaristi di oggi, entriamo nei saloni del museo che si anima del flusso continuo di visitatori attenti, distratti, rapiti davanti ai capolavori lì conservati. Si va oltre per vedere cosa c'è dietro l'esistenza di un museo: le sedute d'amministrazione, l'organizzazione complessa: e la sicurezza, insomma tutto quello che permette di rendere vitale un luogo di cultura. Di arte si parla anche nell' ambito di Celebration of lives award 2014 con il documentario su Ulay performing life, uno degli artisti più noti al mondo anche per le performance compiute con Marina Abramovic. Presentato da lui stesso il film iniziato come l'espressione della sua arte si trasforma in un percorso di vita, di riflessioni, dopo la notizia di essere affetto da tumore. Il corpo dell'artista corrotto dalla malattia, ma più ancora il suo spirito sono al centro di una ricerca delle origini, delle scelte operate nell'ambito dell'arte per confermare dolorosamente la propria identità fino alla raggiunta guarigione. Cultura
è anche quella dei molteplici aspetti che il femminismo assume
attraverso le sue protagoniste: da un lato The punk singer,
la cui protagonista Kathleen Hanna, cantante punk, attivista ed
icona del femminismo anni '90, combatte attraverso le sue canzoni
la misoginia della società , la violenza strisciante contro
le donne, partendo dalla sua esperienza nel gruppo delle Bikini
Kill alla realizzazione della fanzine Riot Grrrl. Poi la sua scomparsa
improvvisa dalla scena e la rivelazione oggi della malattia che
l'affligge, ma che non sarà più ostacolo per un ritorno
allo spettacolo. Una biografia coinvolgente, fortemente emozionale
e coraggiosa che mostra la tempra di questa donna che sconfigge
la malattia e rialza la testa consapevole del significato che il
suo personaggio aveva avuto per le ragazze della sua epoca e avrà
per il presente. Anche quest'anno la musica occupa uno spazio fondamentale nel Festival sia quando celebra una personalità forte come Abbado e il progetto internazionale dell'orchestra Mozart , sia quando celebra un mito del rock come Jimi Hendrix con ben due biopic Jimi.: All is by my side di John Ridley, una vera sfida in quanto la colonna sonora non è di Hendrix poiché gli eredi non ne hanno autorizzato l'uso, e quello del 1986 Jimi plays Monterey, basato su materiali d'archivio inediti.
Sulla musica e sulla sua capacità comunicativa è il
film Frank dell'irlandese Lenny Abrahamson (foto sotto),
presentato in anteprima italiana: straordinaria e commovente storia,
liberamente ispirata ad un articolo su Frank Sidebottom alter ego
del musicista Chris Sievey, e ai cantautori Daniel Johnston e Captain
Beefheart.
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