GIANLUCA
BECUZZI
Black Mantra
CD / Digitale
(St.An.Da/Silentes)
‘…Indian mysticism and
its traditional music, based on the sound
continuum, is origin and inspiration for all Drone
music…’. Tratta dalle parole dello stesso Becuzzi
nella presentazione interna del lussuoso digipak
di ‘Black Mantra’, questa frase
raccoglie una verità insindacabile, rintracciabile
sin dai tempi del mitico Ravi Shankar, che con il
suo sitar arrivò ad ammaliare rockstar mondiali
ben al di là della ‘drone music’, per giungere poi
nell’area di nostro maggior interesse con i
fondamentali Terry Riley e La Monte Young;
quest’ultimo attraverso il ‘Theatre of Eternal
Music’ declinò le arie mediorientali di Pandit
Pran Nath sotto forma di infiniti layers
elettronici divenuti nel tempo modello ed
ispirazione per generazioni di drone ed
avant-garde musicians. Tra loro il nostro Gianluca
Becuzzi, che esplorando il mito della Dea Kali ci
propone un suo personale ‘Mantra’ rivisto e
personalizzato attraverso dilatazioni ambientali e
l’usuale set up di granitiche chitarre e bassi
adeguatamente trattati. Nulla di meglio della
Grande Madre Nera, ancora oggi oggetto di forte
venerazione presso buona parte della popolazione
induista, per ispirare gli undici capitoli -
suddivisi come d’abitudine su due CD - di ‘Black
Mantra’: titoli quali ‘Mother Destruction’,
‘Waiting for Kali Yuga’ e ‘Bad Karma’ sono già di
per sé episodi parlanti del mito di Kali,
temutissima dea oscura sinonimo di distruzione e
morte. Di notevole effetto i samples di voci
femminili che emergono nel corso della lunga
opener ‘The Hidden Temple’, così come quelle
maschili in ‘Mother Destruction’, ’Devotional
Prayer’ e ‘Evening Star’, salmi che accompagnano
liturgie elettrificate nere come gli abissi. Le
voci maschili e femminili si uniscono infine nel
coro tribale di ‘Dance And Revelation’, prima che
le chitarre esplodano per l’ennesima
deflagrazione. Apprezzabile l’apporto di Antonio
Tonietti nel secondo disco che si sviluppa nelle
tre lunghissime ‘Kundalini Rising’, ‘Tantra’ e
‘Bad Karma’, grazie al tocco quanto mai in tema
dell’ harmonium indiano, oltre che di strumenti
acustici opportunamente modificati. Il formato
fisico, in uscita il 23 di settembre, è limitato a
duecento copie impreziosite dal classico stile
grafico minimale ad opera della coppia
Deison/Gentile, e costituisce l’ultimo tassello
(dopo ‘In Between’, ‘Mana’ e ‘Axis Mundi’, per
citare i più recenti) di una lunga ed ispirata
ricerca dell’autore tra i meandri del
sovrannaturale e del trascendentale. Sono pronto a
scommettere che la saga non é affatto terminata!
Info:
https://gianlucabecuzzi.bandcamp.com
(Oflorenz) |