‘DeepeR’ va a
mettere il sigillo finale sul trittico iniziato
cinque anni or sono con ‘Redrum’, e proseguito nel
2018 con ‘TheenD’, due lavori accreditati all’
affiatatissima coppia Becuzzi/Olla. Registrato
con
il supporto al basso ed al violoncello di
Cristiano Bocci, ‘DeepeR’ prosegue l’immersione
dell’autore nell’interessante campo della
rivisitazione di brani altrui, questa volta in
maniera pių tradizionale, o meglio pių
‘trasversale’, rispetto ai due precedenti
capitoli: se ‘RedruM’ era dedicato alle ‘murder
ballads’ del passato, e ‘TheenD’ tributava per
intero lo storico ‘The End’ di Nico, quest’ultimo
lavoro ci regala una serie di otto cover di brani
legati ad artisti appartenenti ad epoche che
spaziano dai fifties fino agli amati anni ’80, in
tutte le loro possibili declinazioni.
L’operazione di ‘re-making’ ha sempre avuto il suo
fascino nella storia della musica popolare,
soprattutto quando l’autore riesce a
reinterpretare i classici del passato in maniera
non convenzionale ed assai personale, esattamente
come accade nel lavoro che stiamo trattando.
Due le cover di ‘oldies’ provenienti dai tempi pių
remoti, una rallentatissima ‘Heartbreak Hotel’,
incisa dal ‘King’ nel lontanissimo 1956, e la
lunga ‘We Will Fall’ dallo storico esordio degli
Stooges, qui trasformata mirabilmente in un
dilatato mantra rituale. Ma il bello arriva con le
selezioni dal periodo storico certamente pių
congeniale a Becuzzi, l’era post-punk e wave in
tutte le sue varie declinazioni. A partire da quel
capolavoro di ‘Warszawa’ dallo storico ‘Low’ di
Bowie, che rinasce e rivive tra mille effetti e
riverberi, a ‘The Hall of Mirrors’ dei Kraftwerk
di ‘Trans-Europe Express’, in cui arpeggi di
chitarra rimpiazzano gli arabeschi elettronici
dell’originale; e poi ‘The Garden’ dai tardi
Neubauten di ‘Ende Neu’, forse tra le
riproposizioni relativamente pių vicine
all’originale, mentre non manca un esperimento di
ardito mash-up Faust’O / Death in June, con la
‘Funerale a Praga’ del primo che si stempera
marzialissima in ‘The Honour of Silence’,
celebrando un riuscito matrimonio. Coil e Talking
Heads completano stilisticamente la variegata
raccolta, e se per i primi bene o male si tratta
di trasposizione da musica ‘industriale’ a musica
‘industriale’ (la prescelta č ‘Heartworms’),
godetevi la nuova vita di ‘The Overload’,
ripescata da quel ‘Remain in Light’ che
probabilmente č tra gli album pių influenti della
storia.
Spero di non avervi spoilerato troppo,
immergetevi in ‘DeepeR’ preparandovi ad un ripasso
storico a tutto campo, filtrato a rivisto
attraverso la mente visionaria di Gianluca
Becuzzi.
Info:
https://gianlucabecuzzi.bandcamp.com
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