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BATS OVER MILAN POSTPUNK FESTIVAL

Music Drome, Milano

Venerdì 23 Ottobre 2009

RED LORRY YELLOW LORRY + CHAMELEONS VOX + NAMES

testo by Nikita

Eccoci alla terza edizione del noto festival dell’organizzazione milanese Midecay che, questa sera, ha dovuto persino combattere con lo sciopero dei mezzi di trasporto. L’annullamento dei voli dei Red Lorry e dei Chameleons Vox non ha scoraggiato le due band che fortunatamente sono riuscite a prendere altri voli e arrivare al locale per eseguire il loro live set. Il ritardo ha causato solo un cambio di scaletta. Infatti i ChameleonsVox, giunti al locale dopo le 22 hanno dovuto suonare per ultimi invece che per secondi senza effettuare il sound check. Neanche lo scioperò di metrò, bus e tram ha danneggiato la buona riuscita del Festival in quanto gli spettattori non hanno desistito e che sono presentati numerosi per assistere ai concerti.
Stasera sembra di essere ritornati indietro nel tempo perché mi trovo di fronte ad un pubblico molto interessante, composto soprattutto dai vecchi frequentatori della scena che pur non frequentando più i locali dark, non perdono occasione per assistere a eventi imperdibili come questo in cui si ha il piacere di vedere esibirsi sul palco bands storiche degli anni ‘80.
Ad aprire il festival sono i NAMES. Band storica belga degli anni ‘80 edita dalla storica Factory Records, nota ai più per aver prodotto i Joy Division. La band è tornata a calcare la scena ormai da qualche anno e, anche noi, stasera possiamo gustare le loro sonorità grazie a questo festival. Tra tutte le esibizioni di stasera i Names sono la band che mi colpisce di più e che apprezzo soprattutto per il modo in cui sfruttano i suoni del loro sinth che ben valorizzano il repertorio proposto stasera. Regalano al pubblico una performance impeccabile impreziosita da un suono che a me pare perfetto pur assistendo al concerto dal fondo della sala.
Ora tocca ai RED LORRY YELLOW LORRY, storica band inglese postpunk attesissima da tutti. Li vedo per la seconda volta dopo molti anni. Infatti assistetti ad un loro concerto nel lontano 1986 quando suonarono, ad un festival a Milano allo Stadio di San Siro, insieme a The Damned, the Mission, Balaam and the Angel, Doctor and the Medics. Nonostante siano passati 23 anni da quel concerto il mio giudizio su di loro non è cambiato. Li considero una brava band molto professionale che nonostante ci regali un ottimo live non riesce a colpirmi e ad affascinarmi come invece è successo con altre bands di culto degli anni ‘80. A mio avviso non sono riusciti ad entrare con un loro brano nella storia del dark. Sono una band che giudico senza infamia e senza lode, bravi esecutori ma costruttori di melodie non eccelse, il loro sound virato per lo più sul rock caratterizza i brani che purtroppo hanno costruzioni sonore molto simili tra loro.
Chiudono i concerti i CHAMELEONS VOX . La band è formata dal vocalist e dal batterista degli storici The Chameleons che ora ripropongono, in questa nuova veste, il repertorio originale di questo gruppo coldwave inglese. Purtroppo, a causa del ritardo dell’aereo, il loro live è influenzato dal non avere fatto il sound-check, infatti nei primi brani il suono non esce al meglio. Tutti questi disguidi tecnici si sistemano col procedere della loro esibizione. Nonostante le sonorità dei Chameleonsvox non corrispondano ai miei gusti ritengo che la loro esibizione, nonostante tutti i problemi che si sono presentati, sia stata eseguita in modo altamente professionale coinvolgendo un pubblico scatenato che ha partecipato con grande entusiasmo al live.
Una serata speciale con un’ottima atmosfera che mi ha portato indietro negli anni.

 

Sabato 24 Ottobre 2009

THE FALL + SECTION 25

testo e foto by Fabio Degiorgi

Erano addirittura cinque le band in programma per la seconda parte di questo attesissimo festival, dedicato a nomi storici della scena post-punk e new wave, accompagnati ovviamente da qualche esponente delle nuove generazioni. Peccato che, a causa di una serata estranea organizzata proprio in questa stessa data al MusicDrome, tutta la scaletta del Bats Over Milan venga forzatamente anticipata addirittura al pomeriggio. Lo scopro grazie al nostro Nikita con parecchie ore di anticipo, ma non ce la faccio ad arrivare a Milano prima delle 19:30: salto così gli L.T.D. (che ho già sentito l'anno scorso e comunque suonano in continuazione da queste parti), gli S.C.U.M., e penso di essere appena in tempo per ascoltare gli interessanti Frustration. Invece no, i cugini transalpini hanno perso l'aereo, così mi trovo, davanti ad un pubblico comprensibilmente esiguo, i SECTION 25 (foto a sinistra), vecchie glorie di casa Factory riunitesi qualche anno fa. Non possiedo nessuno dei loro tre album storici, conosco giusto qualche brano, ma l'impressione che mi fanno i quattro sul palco è molto positiva, grazie ad un set di canzoni ipnotiche dalle ritmiche quadratissime, dove si staglia una voce non sempre impeccabile che comunque mantiene il suo fascino.
Finita l'esibizione dei Section 25 il locale comincia a riempirsi un poco, ma prima che inizino a suonare i FALL (foto sotto) passa almeno un'ora. Gli ultimi arrivati, e sono molti, sono quindi costretti a pagare i 20 euro interi del biglietto per ascoltare un solo gruppo dei cinque previsti. Non si poteva almeno ritardare l'esibizione dei Section 25? Anche della longeva band guidata da Mark E. Smith conosco poco, più che altro alcuni lavori dei primi anni '80 che trovo ancora oggi unici ed entusiasmanti. Quindi le aspettative nei confronti di essa sono piuttosto alte, considerando anche che la critica ufficiale ha sempre adorato questa creatura, talmente prolifica da aver pubblicato in 30 anni di ininterrotta attività quasi 30 album in studio e più di 80 se contiamo anche live e raccolte. E invece rimango in qualche modo deluso: il cantato/parlato/biascicato di Smith è sempre terribilmente uguale in tutti i brani e mi annoia presto, mentre le canzoni si basano su strutture piuttosto semplici e ovvie, dove il punto di forza dovrebbe essere il suono abrasivo della chitarra e il synth analogico (un vecchio Korg a poche ottave suonato dalla bella Elena Poulou), ma non sento mai quei tocchi di straniante genialità che conoscevo. Inoltre il volume è talmente alto da risultare fastidioso perfino nei pressi dell'ingresso, non ricordo una simile sparata di decibel qui dentro nemmeno con Damned e Misfits, forse solo con gli Hocico (per forza). Naturalmente la mia è un'opinione puramente personale, e non vuole essere una critica gratuita verso i Fall in generale o sulla loro esibizione di questa sera, tanto più che i parecchi fans qui presenti insieme ai semplici curiosi mi sembrano soddisfatti. Meglio così.