AUTECHRE
+ 2ND LIVE + ROB HALL (Dj set)
30
Aprile 2005 - LINK (Bologna)
testo e foto by Noctiluca
Grande reopening party per il locale di Bologna più famoso:
il LINK. Un enorme capannone nuovo di zecca strutturato su
due piani e con una piccola parte all’esterno. Quattro proiezioni
video coprono le grandi pareti grigio-bluastre provocando
un forte impatto visivo e lasciandoci a bocca aperta. Giunto
alle 23 al Link lo trovo praticamente vuoto, visto e considerato
che gli Autechre suoneranno dopo l'una e trenta, perciò tutto
nella norma....
ROB
HALL
A
farci compagnia per gran parte della serata è ROB HALL, un
dj che è un dj e non un jukebox, come ormai spesso capita
di sentire! Questo non ben specificato essere suonerà, e suonerà
ve lo assicuro, in tutto per tre volte, prima e dopo i live.
La prima dj-session, una sorta di aperitivo pre-serata, propone
un ambient minimale rilassante e leggermente
cadenzato. Nella seconda trance, il dj set di Mr. RH si
scalda per offrire, a un pubblico ormai numeroso, una danza
frenetica, ipnotica, mostruosamente bella, ben lontana dalle
tamarrate synth-pop-ebm, grazie a una drum machine cadenzata,
veloce e sincopata, a synths e pc che l'avvicinano a sonorità
industrial-electronics con una propensione più tecnoide e
psy. Grandioso!!! Il suo terzo dj-set purtroppo non l’ho potuto
ascoltare…
2ND
LIVE
Questo duo suonerà per circa mezz'ora, proponendo un'IDM non
lontana da quello che andremo ad ascoltare con Autechre. Il
loro sound, più ambientale e meno strutturato, ha una minor
propensione verso la sperimentazione e una maggiore all'orecchiabilità,
risultando così meno articolato. I 2nd Live sono stati molto
bravi anche se costretti a suonare in uno spazio molto piccolo
e con un impianto audio depotenziato.
AUTECHRE
Ore 1:30 circa, il Link è pieno stracolmo di gente (circa
1500 persone). Grande tensione ed eccitazione aleggia nell’aria
quando il duo inglese AUTECHRE (si legge: o tek er) si presenta
su un palco buio e scarno. Nessuna luce, nessuna
proiezione video, solo loro due e i loro macchinari a presentare
il loro nuovo album “Untilted”. Nemmeno un cenno, un saluto,
che subito una potente cassa esplode nelle nostre orecchie
dando finalmente soddisfazione alla nostra lunga ma comunque
piacevole attesa. Non sapevo cosa aspettarmi dal duo Sean
Booth e Rob Brown, punta di diamante, insieme a Plaid e Squarepusher
(un altro grande genio), della Warp rec., l’etichetta che
ha segnato e dettato le regole della musica elettronica del
millennio appena passato. “Draft 7:30”, il penultimo disco
di A., rispecchierà in gran parte le sonorità proposte in
questo live. Suoni nudi, crudi, freddi magicamente elaborati
in due enviroment di tecnica elettronica immensa ed inarrivabile.
Sì IDM, ma IDM nel vero senso della parola:
1- Intelligente: tecnica ed incastri sonori da far venire
i brividi. Ritmi sincopati, in alzare, in levare costruiscono
trame complesse, articolate con un senso che a volte poteva
sembrare paradossale e privo di un senso logico e dove la
melodia apparentemente insistente te la devi cercare proprio
perché non immediata.
2- Dance: può sembrare strano, ma tutti ballavamo come epilettici
attraversati da un scossa elettrica che ci muoveva come piccoli
fuscelli al vento in modo irregolare, apparentemente stupido
ed idiota, ma d’altronde farsi trascinare in un danza talmente
viscerale e complessa non può che creare un movimento non
normale e distorto del nostro corpo.
3- Musica: se questa non è musica!!!
Un
live lungo, quasi un’ora e mezza, di spettacolari magie tecniche
con un pubblico vivo, partecipe, ed esaltatissimo. La scelta
di non avere luci e proiezioni (comunque non ne hanno bisogno)
ha aumentato la crudezza del suono e non ci ha fatto distrarre
facendoci concentrare su un’unica cosa: la musica. Un’unica
pecca, i synths non si sentivano bene, almeno da sotto il
palco, meglio sul piano rialzato.
Ed
infine un commento e riflessione. Questa è vera musica elettronica,
non tutte quelle pseudo schifezze dark-electro, power electronics
o industrial electronics (ovviamente sono dei generi che hanno
dei grandi interpreti, ma la qualità spesso e volentieri è
bassa…) che mille label ci vogliono spacciare per elettronica…
mi viene in mente un nome: Manufactura… una band che usa solo
samples e pattern messi in loop, bah! Un consiglio: ascoltate
almeno per una volta un cd di Autechre o un disco Warp, però
prima di capirlo non vi basterà un giorno o un ascolto, lo
dovrete consumare, ve lo assicuro!