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ATARAXIA
Shock Club, Torino, 1 Maggio 2004

Arriviamo increduli allo Shock club, infatti non ci pare vero di non dover percorrere le consuete distanze chilometriche per riuscire a vedere un gruppo tra i migliori d' Italia nel suo genere. La nostra ultima esperienza risale allo scorso anno a Rovigo, presso la Chiesa San Michele (Rovigo), ed abbiamo l'aspettativa di riuscire a bissare quel concerto che era stato magico.

La presenza di una numerosa folla fuori dal locale, dimostra come anche a Torino si possano portare ottimi gruppi, ottenendo i giusti risconti. Molte facce nuove e persone di altre regioni compongono infatti il pubblico della serata.
Gli Ataraxia salgono sul palco alle 24.00 circa, orario nel quale in passato gli antichi Druidi dopo aver raccolto il vischio, davano inizio alla cerimonia della fertilitą. Oggi č' infatti la Notte di Beltane, la notte del Sacro fuoco di Bell, la notte nella quale gli Ataraxia attraverso il loro rito musicale ci conducono per mano attraverso il loro mondo ancestrale e mistico.
Il quartetto si presenta senza il consueto mimo Lorenzo Busi, che oggettivamente non avrebbe avuto molto spazio di movimento sul palco ristretto del locale, e con il nuovo percussionista Riccardo Spaggiari. La scenografia appare scarna ed essenziale, con un candelabro nel quale sono accese numerose candele ed il consueto leggio per la Nicoli; le uniche variazioni sono legate a giochi di luce, che riescono ugualmente a creare un' atmosfera suggestiva e fascinosa. Durante l'esibizione vengono eseguiti brani dall' ultimo album Saphir (prodotto da Cruel Moon Int / Cold Meat Industry) , ma anche pezzi che hanno fatto la storia del gruppo, tratti da album pił stagionati come da Lost Atlantis, La Malediction D' Ondine ecc.
Per tutto il concerto la voce magica e incredibile della Francesca Nicoli tesse trame d' altri tempi, proiettando gli ascoltatori in un universo parallelo tra dolcezze malinconiche e canti di luoghi lontani e misteriosi, accompagnata dall' abile chitarra acustica di Vittorio Randelli e dalle tastiere sognanti di Giovanni Pagliari. Il gruppo riesce a rapire gli spettatori per pił di un' ora, concedendo un bis tra gli applausi scroscianti e le urla di contentezza dei presenti in sala.
Senza dubbio le mie aspettative sono state soddisfatte al di lą di ogni pił rosea previsione.
Un sogno!

(
testo e foto by Scream)

 

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