ASHRAM
+ ALL MY FAITH LOST
Castello
del Vescovo - Arceto
(RE) - 14 Febbraio 2004
Era
diverso tempo che aspettavo una buona occasione per tornare
nell’affascinante cornice del castello del Vescovo di Arceto
e la triplice entità Ashram mi è sembrata una scusa più che
sufficiente.
Visto
il ritardo cronico con il quale siamo giunti al concerto di
Louisa J. Krol, la partenza alla volta dell’Emilia è stata
quasi pomeridiana più che serale. Al nostro arrivo, questa
volta forse un po’ troppo anticipato, il locale ci è apparso
romanticamente immerso in una cena a lume di candela per innamorati
(era S. Valentino... per chi crede alle feste comandate????)
e pertanto ci siamo sentiti dei piccoli disturbatori della
quiete amorosa. Tutto ciò per dirvi che ho colto l’occasione
di parlare con diverse persone e perdermi, inconsapevolmente,
gran parte del concerto degli All My Faith Lost (foto in alto).
Gruppo formato da un duo, molto innamorato da quello che ho
potuto vedere successivamente (potrei anche farmi i c****i
miei ogni tanto!!!), che ricreava atmosfere molto delicate,
romantiche, soavi e semplici ma di sicuro effetto emotivo,
anche se forse dovrebbero
lavorare un po’ sulle voci.
Poco dopo, di fronte ad ahimè un esiguo
pubblico, appaiono sul palco Edo, Sergio e Luigi. Una breve
introduzione strumentale trascinante e subito dopo “Fairy
wind” si staglia nelle mie orecchie con le melodia malinconica
e suadente del piano e lo straziante vibrare delle corde del
piccolo arco di Luigi che preparano un’affascinante tappeto
melodico alla calda voce di Sergio. Si susseguono “Forever
at your mercy”, una delle canzoni più belle e toccanti, “Lucky’s
song”, che Sergio ha cantato con il cuore in mano tanta era
l’espressività e la dolcezza con cui l’ha interpretata, “Nevermore
sorrow”,
possente ed arcaica cessazione del dolore “...no more tears,
no more sorrow...”, “Elisewin” e “Forgive me”, romantiche,
intense emozioni per un’anima innamorata, ed alcuni nuovi
brani. Ho trovato la band in una forma più che mai smagliante,
concentrata e sicuramente migliorata nei singoli componenti.
Sergio ha rielaborato alcune parti vocali arricchendole e
giocando molto sulla modulazione della voce, dimostrando
di voler crescere vocalmente. Edo, a parte l’abbigliamento
poco consono, è sembrato molto deciso e sicuro di sé, così
come Luigi, la vera anima musicale di “Ashram”. Trascinato
dalla musica, questo trio di giovani ragazzi ha saputo ancora
un volta trasmettere sensazioni profonde, piene di passione
e sfuggevole malinconia senza avvalersi di stucchevoli cliché
gotico-romantici, ma presentando la loro musica ed anima senza
nessuna barriera, facendocela assaporare e toccare. Non più
una promessa, ma una realtà da valorizzare e non bruciare.
Bravissimi, continuate così e complimenti a “Larosenoire”
che ha organizzato e organizza concerti così.
( Testo e foto Noctiluca / noctiluca@katamail.com)
indietro