VIRIDANSE
Incontro
con Flavio Gemma dei Viridanse
Intevista di Gianmario Mattacheo
Foto di Ilaria Cutuli
GIANMARIO :ciao Flavio!
Che effetto ti fa tornare in pista dopo tanto tempo? Tornare a vivere,
in prima persona, l'esperienza di far parte di una band?
FLAVIO: io personalmente non ho mai
smesso di suonare e fare dischi, prima con Peggio, Codex e poi il
periodo elettronico con Urbana Tribù, dove ero sotto contratto con
la Bmg Sony .... semmai sono felice di aver ripreso con Viridanse!
Veniamo
al disco. La primissima impressione è che i Viridanse abbiano cercato
di ripartire dalla musica prodotta negli anni '80 per iniziare un
altro viaggio musicale. Ce ne vuoi parlare?
Ripartire dal presente soprattutto ... il fatto di avere un debito
grato con la wave anni ì80 ci sta, ma è solo una parte.
Una
delle prime cose a cui ho pensato sentendo "Viridanse" è che siano
presenti svariati generi musicali. I cinque membri del gruppo credo
si possano definire dei virtuosi nel proprio settore. È questa una
delle ragioni che vi ha parzialmente "allontanati" da certa Wave,
in luogo di un qualcos'altro che tende ad abbracciare anche il prog
rock? (sentire in proposito il lungo intermezzo musicale di "Samsara").
Con Enrico siamo cresciuti intrisi di prog, avanguardia, post-punk,
cultura e musica in opposizione, e amo la musica strumentale, specie
nelle forme psichedeliche e progressive.
Solo
una canzone delle 8 che compongono "Viridanse" ha una durata inferiore
ai cinque minuti. Lo spazio alla leggerezza è praticamente azzerato.
Nessun compromesso al pop. A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione,
ritieni che sia ancora la scelta giusta?
Certamente. Sentirai il prossimo disco??!!!
Tocchiamo
gli aspetti live. Nel gran concerto del ritorno, quando accompagnaste
i Diaframma di Fiumani al Teatro Macallè di Castelceriolo, il pubblico
(ri)scoprì un gruppo capace di porre in essere un'esibizione estremamente
fisica e coinvolgente. Quanto sono importanti i concerti per i "Viridanse"?
Come vivete il rapporto con il vostro pubblico?
Sono e saranno fondamentali; la nostra musica si presta molto nella
dimensione concerto, dove proprio i momenti strumentali diventano
pura "trance".
Quanto è cambiato il contesto musicale
dai tempi di "Benvenuto Cellini"?
Beh,a livello musicale ci sono stati 30anni di evoluzione musicale,
molta musica si è riciclata, é vero, ma tanta mi ha esaltato, vedi
nel metal e le sue fusioni con il Black o il Death metal, ma anche
il post-punk con lo sludge, grind e altro... io amo la musica, anche
quintali di free-jazz!
Come
funzionano le alchimie in seno alla band? In che modo vi siete divisi
i compiti creativi?
Molti brani partono da mie composizioni, Enrico aggiusta le chitarre,
Gianluca mette i testi e con Fabrizio e Giancarlo si ritocca ....
Sono comunque molto esigente del risultato finale ... Ma il feel
da parte di tutti non manca di certo; sono felice di suonare con
ottimi strumentisti capaci di interpretare il nostro sound.
La
voce potente di Gianluca Piscitello ha pochissime affinità con quella
di Paolo Boveri. L'avere reclutato un cantante con caratteristiche
così differenti è stata una scommessa. Quanto le qualità del nuovo
vocalist hanno inciso sullo stile delle nuove canzoni?
Tantissimo, amo come suona la voce di Gianluca, come interpreta,
come canta. Anche lui ricerca e, in proposito, mi ha detto che sta
facendo una full immersion nel prog italiano anni70.
Esiste
un brano di "Viridanse" che ti rappresenta in modo particolare?
E quello della vostra discografia che gradisci maggiormente suonare
dal vivo?
Gallipoli ... dal vivo.. é energia pura!
Cerchiamo
di capire un po' di più di te. Elencaci i cinque album che porteresti
su un'isola deserta; il tuo ultimo libro letto; l'ultimo concerto
visto.
Close to the edge" degli Yes, "In a silent way" di Davis, "Entertainment"
dei Gang of four, "Crack" degli Area, "Black water park" degli Opeth
.....; l'ultimo libro di Joe Lansdale...; ultimo concerto il nostro!!!
Se non suonassi nei "Viridanse, vorresti
far parte di quale band?
?? King Crimson!
Prossimi appuntamenti e progetti dei
Viridanse. Cosa ci dobbiamo aspettare? Speriamo non una pausa di
riflessione così lunga!!!
Stiamo ultimando il video di Disordine e suonando nuove idee per
il prossimo disco. Farlo uscire per la fine del 2016 ... e fare
molti concerti in estate.
Grazie
mille Flavio per il tempo che mi hai dedicato. A prestissimo, ciao!!!
Grazie a te da parte di tutti e auguri per il tuo libro sui Cure!
VIRIDANSE
s/t
(Fonoarte/Danzemoderne)
Il
gruppo alessandrino Virdanse torna in attività, con una nuova
formazione e, soprattutto, con una nuova pubblicazione. A distanza
di trent'anni, Il successore di "Mediterranea", può vedere finalmente
la luce.
Otto tracce per continuare un discorso musicale interrotto bruscamente
negli anni '80, con la decisa intenzione di andare oltre quella
New Wave italiana che il gruppo di Gemma contribuì a rendere
grande ed originale e non solo mera fotocopia di quella sentita
a Londra e dintorni. I Viridanse 2.0 sono un gruppo musicale
che mantiene, dell'originale anima del complesso, i soli Flavio
Gemma ed Enrico Ferraris. A loro si sono aggiunti Fabrizio Calabrese
(batteria/percussioni), Giancarlo Sansone (tastiere) e Gianluca
Piscitello (voce). Ed il disco? Il disco c'è e si sente da subito.
Si parte con "Disordine" che mette in evidenza il cantato di
Piscitello a cui si aggiunge una robusta chitarra ed una poderosa
sessione ritmica. L'intero album vive su questi elementi: la
muscolosa batteria di Calabrese che dialoga perennemente con
il basso elettrico di Gemma, mentre sono lasciati ampi spazi
ai virtuosismi vocali e chitarristici. In questo contesto, la
tastiera di Sansone rende più corposa e completa la musica,
mai debordante, ma utile collante melodico. È uno suono decisamente
più robusto rispetto ai "vecchi Viridanse", ma che, comunque,
ne sa mantenere una certa familiarità. Insomma, per tutti coloro
che vogliono etichettare la musica, potremmo dire che è wave
suonata da artisti prog. Ci sono echi di Litfiba qua e là (quelli
di "Desaparecido", per capirci), ma non è difficile intravedere
sfumature di un certo gothic rock alla Mission (intro di "Samsara",
per esempio) o reminiscenza post punk (i giri di chitarra di
"Cambierai", su tutti). tutti elementi che si fondono in un
grande coacervo musicale.
Una sorta di concept album sonoro, in cui liriche oniriche e
a tratti criptiche (attribuite a Piscitello e Ferraris) si mescolano
al suono degli strumenti, in un crescendo di ritmi, cambi di
direzioni ("Quello che manca", "Martire di sabbia"), voluti
rallentamenti ("Ixaxar", nel narcotico preambolo) ed improvvise
accelerazioni ("Splendore illusione"). In tutti gli otto brani
di "Viridanse" il gruppo sembra decidere per un sound epico
o solenne.
Un album certo non facile, epidermico o leggero; ma, proprio
per questo, un lavoro che va ascoltato dalla prima all'ultima
nota, perché ricco di qualità ed intense emozioni. Difficile
dire se questa sarà anche la futura incarnazione del gruppo
piemontese o se la futura creatura dei Viridanse virerà ancora
per altri sentieri musicali. Certamente quello ascoltato rappresenta
una delle più belle realtà degli ultimi tempi.
Sito web: http://www.viridanse.com/
(Gianmario Mattacheo) |