La Liguria ha negli ultimi anni alimentato
con nuove band la scena alternativa oscura (RECONDITA
STIRPE, EGIDA AUREA,
e IAVNA), ora è la volta dei TEARS
OF OTHILA. Andiamo a conoscerli meglio.
Intervista
by Nikita
Presentate
ai nostri lettori
il vostro progetto musicale
Tears
of Othila sorge dalle rovine di un glorioso passato che
narra di una magica armonia nei rapporti tra uomo e Natura.
In essa ogni profondo mistero era svelato ed il cuore
del mondo pulsava di sacra spiritualità. Quel che
oggi viene definito come civiltà, società,
evoluzione ha di fatto decretato la fine dei concetti
di popolo e cultura assogettando l'individuo a materialismo
ed apparenza. Con Tears of Othila scaviamo tra le macerie
alla ricerca di quel calore custodito nel ventre di Madre
Terra, quel prezioso dono che ci parla di noi, delle nostre
origini, delle nostre Tradizioni.
Cosa
vi ha spinto ad intraprendere la strada del dark folk
“Andai
nei boschi perché desideravo vivere con saggezza
[…]. Volevo vivere profondamente e succhiare tutto il
midollo della vita […] per non scoprire in punto di morte
che non ero vissuto.” (H. D. Thoreau)
In
realtà non abbiamo intrapreso la strada di un genere
musicale ma ci siamo addentrati in sentieri "non battuti"
rendendo accorto il nostro orecchio ed aperto il nostro
cuore. Quel che si può ascoltare in "Renaissance!"
è il riflesso di un personale sentire, percepire
la Vita.
Ultimamente la Liguria
ha visto la nascita di varie entità musicali tra
cui IAVNA, RECONDITA STIRPE, e EGIDA AUREA. secondo voi
come mai questo nuovo ondata? Avete dei punti in comune
o collaborazioni con queste altre bands?
Solo di recente abbiamo avuto occasione
di allacciare rapporti con Recondita Stirpe ed Egida Aurea.
Tra i nostri progetti esiste un rapporto di reciproca
profonda stima. Temo di non poter rispondere in merito
al motivo per cui la scena genovese sia così prodiga
di realtà musicali. Personalmente, ritenendo la
musica di qualità una della più elevate
forme d'Arte, sapere che nella nostra terra ci siano progetti
così interessanti non può che farmi piacere.
Come è avvenuto l'incontro
con l'Ark Records, e cosa ne pensate degli altri gruppi
editi dalla label di Caserta?
Non appena le nostre composizioni ebbero raggiunto
una forma pressochè definitiva abbiamo contattato,
grazie ai ragazzi di Masterpiece Distribution, la Ark
Records. E' una label da sempre particolarmente attenta
alla qualità delle sue uscite. Mi hanno colpito
la loro profonda passione e professionalità, qualità
oggi più che mai rare e preziose. Siamo onorati
di poter lavorare con loro ed auspichiamo che il nostro
rapporto fondato su stima e rispetto possa rafforzarsi
nel tempo conoscendo reciproche soddisfazioni.
Avete un'attività
live o il progetto è solo da studio. Vi siete già
esibiti live? Che emozioni provate sul palco?
Tears of Othila nasce come mio progetto
solista e solo successivamente si è arricchito
della presenza di altri numerosi musicisti. L'attività
live richiede da un lato un coordinamento organizzativo
impeccabile e dall'altro un supporto tecnico importante.
Entrambe queste condizioni per vari motivi vari non sono
così facilmente ottenibili. Abbiamo fatto alcune
apparizioni dal vivo, sempre in contesti ritenuti opportuni
per la nostra proposta musicale. Valuteremo altre occasioni
per il futuro anche se ritengo la nostra dimensione ottimale
sia prettamente acustica sul naturale palco offerto da
Madre Natura.
Da cosa sono ispirati i testi?
Come avviene la composizione dei brani?
Musica e testi in Tears of Othila costituiscono
un tutt'uno inscindibile. L'Emozione primigenia è
rievocata tanto nella parola quanto in ogni singola nota.
In ogni composizione è la riscoperta dell'antica
via e degli insegnamenti di una saggezza magica ed arcana.
Il processo compositivo è da sempre il medesimo.
La prima stesura è affidata principalmente a me.
Successivamente in fase di arrangiamento intervengono
gli altri musicisti liberando la loro sensibilità
e la loro capacità artistica.
Chiediamo a tutti i gruppi
intervistati qual'è il loro pensiero sulla crisi
discografica creata dal download illegale su internet
e la decimazione di label, negozi di dischi, etc. Voi
cosa ne pensate? C'é una via di uscita per non
far scomparire la produzione di CD ?
Potenzialmente la tecnolgia ed internet
avrebbero potuto offrire un sano apporto al mercato discografico
permettendo anche a realtà con minore visibilità
di raggiungere un pubblico più vasto. Sfortunatamente
questa nostra società ha il potere di trasformare
ciò che è buono in macchine dal potenziale
distruttivo devastante. Così è avvenuto.
L'uomo ha immolato il gusto della ricerca, della scoperta
e dell'approfondimento sull'altare del "usa e getta".
La soglia di attenzione e sensibilità verso le
forme d'Arte è scesa vertiginosamente. Il capitalismo
aggressivo dei nostri giorni ha fatto il resto. Ci si
affida allora a persone che con profonda dedizione svolgono
la loro attività al fine di non far morire un bene
così prezioso per sè stessi e per il proprio
Sentire. E faccio appello a tutti coloro i quali provano
tutt'oggi una gioia particolare nello stringere tra le
proprie mani un disco e che un tempo forse non troppo
lontano si dedicavano con dovizia ad una ricerca appassionata
e sentita molto spesso scrivendo a mano lettere ai distributori
o agli stessi artisti. Nel sublime sapore della ricerca/scoperta
risiedono da sempre le più pure soddisfazioni.
Cosa
ne pensate dell'odierna scena dark folk? Quali sono i
vostri ascolti?
Temo
di non poter fornire una risposta univoca alla tua domanda.
In Tears of Othila convivono storie e culture musicali
differenti. Io stesso mi appassiono a diversi generi in
quanto in ognuno di essi scopro una parte di me. La scena
dark folk è ricca di realtà e di progetti.
Parlare di qualità è sempre rischioso in
quanto concetto prettamente soggettivo ma per l'ascoltatore
attento e pronto all'Emzione il materiale certamente non
manca.
Quale sarà il
prossimo passo dei Tears of Othila e quali sono le vostre
aspirazioni?
Al
momento siamo impegnati nell'arrangiamento dei brani che
andranno a comporre il nostro secondo lavoro. Proseguire
il nostro cammino attraverso il sentiero dell'antica saggezza
con rinnovata forza auspicando che il calore del nostro
Sentire possa ancora commuovere i nostri cuori e quelli
dei nostri ascoltatori. Non chiediamo altro.
Spazio libero: parlate direttamente
ai nostri lettori e dite qualcosa che vi andava di comunicare
e che non vi abbiamo chiesto.....
Colgo
l'occasione per ringraziare Voi per il Vostro supporto
e tutti coloro che hanno permesso al sottoscritto e a
tutti i componenti di Tears of Othila di vivere questo
meraviglioso viaggio. Che i nostri passi possano agevolare
la via alla riscoperta dell'antica Tradizione e della
saggezza ancestrale.
TEARS
OF OTHILA
"Renaissance!" (Ark rec./Masterpiece
distr.)
La
label di Caserta ha finora edito parecchi CD di
ottima musica, ed anche questa nuova uscita non
si smentisce. Il debutto dei T.O.O. è quello di
un'interessante folk band che si distingue per la
propria personalità, e non ha niente a che vedere
con la maggior parte delle bands neofolk. I Tears
Of Othila provengono dalla Liguria e vanno quindi
ad accompagnare altre bands (Iavna, Recondita Stirpe,
Egida Aurea) della nuova scena di Genova e dintorni.
Qui vengono dipinti acquerelli musicali dove la
chitarra acustica e il violino sono ritmati dalle
percussioni, e tutta l'atmosfera creata dal combo
ligure certamente piacerà agli amanti del genere.
La line-up è composta da Marco G.Gardella alle chitarre,
basso, voci e “natural sounds”, Noemi Ferrari al
flauto, Enrico Defranchi al violino, Lorenzo Capello
alle percussioni, Marta Defranchi alle voci e Nicola
Sannino alle tastiere, registrazione e mastering.
Info:
http://www.myspace.com/tearsofothila
(Nikita)
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(pubblicazione
29 Ottobre 2008)