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THE SUMMER SOLSTICE FESTIVAL
Castello del Vescovo, Arceto (RE) - 26 giugno 2004

Nella sempre suggestiva cornice del cortile del Castello del Vescovo di Arceto, si è svolta una bellissima serata dedicata al solstizio estivo, organizzata dalla sempre brava Elisabeth/La Rose Noire e sponsorizzata fra l'altro da noi di Rosa Selvaggia.

L'apice dell'evento è stato il doppio concerto diGOR e, per la prima volta in Italia, dei DAEMONIA NYMPHE, band greca formatasi nel 1994 ma che solamente di recente ha conquistato parecchi consensi, e non solo in Europa, con la pubblicazione da parte della Prikosnovenie (che non finiremo MAI di ringraziare abbastanza di esistere!) del loro primo album che porta il loro nome. Dato che la formazione era ridotta della metà (normalmente il gruppo è composto da sei musicisti), si è trattato di uno "split-concert", ovvero la prima parte che ha visto l'esibizione di GOR accompagnato dai DAEMONIA NYMPHE, e la seconda, eseguita da questi ultimi accompagnati da GOR.
Questo connubio fra sonorità tutto sommato entrambe "mediterranee" ma di estrazione differenti, ha comunque reso assai fluido e godibile l'intera serata, nonostante entrambi i progetti musicali propongano sonorità non proprio "facili" da ascoltare.
Sui brani di GOR non mi soffermo poiché penso che Francesco Banchini sia ormai conosciuto da tutti coloro che amano la musica colta, ricercata ma soprattutto volta alla mediazione fra la tradizione e la modernità, fra la mediterraneità della sua terra e le altre "mediterraneità". Seguo Francesco sin dagli esordi, ed aver riproposto in scaletta brani sia recenti che non, non ha fatto altro che confermarmi i continui miglioramenti e diversificazioni che GOR ha sempre voluto proporre con la propria musica. Quanto ai Daemonia Nymphe, li conoscevo per il loro già citato CD omonimo, e già da quest'ultimo si poteva immaginare l'incredibile conoscenza delle sonorità della loro terra, riproposte fra l'altro con strumenti greci antichi, ricostruiti da artigiani rispettando il più fedelmente possibile gli originali. In molti passaggi mi sono tornati alla mente i Dead can Dance del periodo della loro riscoperta della musica antica; in altri invece, il gruppo ha proposto atmosfere meno strettamente legate alla loro terra e di più ampio respiro "etnico". Musicisti comunque a dir poco straordinari, anche a livello vocale: quando la preparazione alle spalle è concreta, la si ascolta ed apprezza sin dalle prime note.
Un'ultima nota: fra l'esibizione dei due progetti, ed alla fine del concerto, il "Clan DUIR", gruppo biellese nato per la passione per la cultura celtica e medievale, ha proposto due duelli molto suggestivi, rievocanti l'alto medioevo nordico, con spade e scudi ricostruite rigorosamente sulla falsariga delle originali: l'intensità della dimostrazione è stata talmente intensa che spesso, dall'incrocio delle spade dei duellanti, si sprigionavano vere scintille, a dimostrazione della perfezione degli armamenti utilizzati; due parentesi veramente interessanti, che hanno fatto da degna cornice ad una serata alquanto riuscita.

Testo by Anialf
Foto by Erzsbeth

leggi qui lo speciale sul THE SUMMER SOLSTICE FESTIVAL

 

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