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SOKUSHINBUTSU PROJECT
The Y
ōkai Codex
C
D (Industrial Ölocaust Recordings)

Dopo una serie di digressioni che hanno mostrato i suoi molteplici volti artistici, il duo Mascheroni-Ponzoni ritorna alle radici della sua proposta andando ad attingere nuovamente al mondo tradizionale giapponese, in questo caso quello religioso. La componente mistica che pervade tali credenze è ingombrante e tipicamente orientale, diametralmente opposta a ciò che furono le tradizioni europee, tanto da legare la nascita stessa del paese all’intervento divino.
La parola yōkai è composta da yō, che si riferisce a qualcosa che attrae, incanta, mentre kai ha il significato di apparizione, mistero: essa viene applicata a tutto ciò che ricade nel soprannaturale ed alle sue manifestazioni come spiriti, demoni e simili. Ogni singola traccia ripercorre quindi tali manifestazioni, veicolate dalle forze della natura, siano essi creature selvagge o elementi come l’acqua, o dall’intenso sviluppo urbano occorso durante il periodo Edo (1603-1868) e un cartone animato come “Bem il mostro umano”, che ha popolato l’adolescenza e forse gli incubi della generazione X, trova qui un nuovo significato. Tornando alla musica, siamo di fronte a sei tracce che mescolano noise e dark ambient, insieme all’utilizzo dell’ajaeng, una sorta di cetra coreana, suonata nel quinto brano “Home” da Marco Casiraghi e delle percussioni a cura di Andrea Dicò in quello finale, queste ultime a rievocare la parata dei cento demoni che prendono d’assalto la Yōkai Street di Kyoto nelle notti d’estate.
Sono pezzi dal tessuto elettronico intenso e a tratti travolgente, ma anche dalle sfaccettature variegate che propongono momenti più meditativi e quieti. Ancora un interessante episodio della scena industrial italiana, che evidentemente ha ancora molto da dire.
Sito Web: https://www.facebook.com/SokushinbutsuProject
(M/B’06)