ANTIchildLEAGUE
intervista
e foto by Oflorenz
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Gaya, hai iniziato la tua sperimentazione in area noise
– death/ambient verso la fine degli
anni ’90, anche se il primo full-length “THE FATHER” è
uscito solo nel 2008. Raccontaci qualcosa sulle ultime news
riguardo il tuo progetto ACL, e sulla tua etichetta Hagshadow…
Si, ho iniziato a sperimentare
roba noise/dark ambient ecc.. alla fine degli anni 90. Infatti
con Disumana-Res, un vecchio amico operante in quel periodo
a Londra, abbiamo fatto vari progetti video/audio. Nel corso
degli anni ho partecipato a varie compilations sia su tape
che su cd e video su varie labels.
Il mio primo full album é stato una cassetta chiamata
“Hellworm”, un lavoro sperimentale diy noise registrato
su 4 tracce. Ho anche collaborato con Con-Dom, Paul Taylor
di Sutcliffe Jugend e molti altri.
Il mio progetto musicale e’ stato sacrificato dalla mia
attivita’ organizzatrice di concerti dove per 12 anni ho
proposto bands nella scena industriale, noise, power electronics,
neo-folk ecc.. che nessuno ha mai toccato o portato in questo
paese. Nel frattempo nel 2008 finalmente ho stampato il
mio CD – “The Father” - che e’ parte di una trilogia mistica
chiamata The Father – Il Figlio – et Spiritus Sancto, mentre
il 7” Big Fat Arse/Shit Baby, appena uscito, e’ una release
più splatter e volgare alla Whitehouse/Sutcliffe
Jugend – con una vena umoristica tipo il fumetto VIZ. Questo
lavoro e’ il mio preferito poiche’ mi piace questo genere
noise ed allo stesso tempo molto punk.
Sto lavorando al release “Il Figlio” dove Patrick Leagas/6Comm
parteciperà con il suo tocco magico di produzione.
Ovviamente inizio a prendere gusto e più soddisfazione
nelle registrazioni attuali, nonostante sia sempre stata
insoddisfatta della maggior parte del materiale uscito in
passato.
Hagshadow ( www.hagshadow.net
) e’ il mio mail order label che conduco da diversi anni
e con il quale realizzo il materiale ACL. Inoltre distribuisco
vari prodotti tra cui quelli Kenaz.
Portare avanti una label/ditribuzione/mail-order e’ molto
faticoso tenendo conto che lavoro full time, organizzo concerti
ed ho un progetto musicale, ma a quanto pare riesco ad essere
“multifunzionale”! Amo molto le mie attività ma ovviamente
e’ difficile vendere certi prodotti per cui seleziono parecchio
quello che vendo. Penso sia molto difficile avere una label/distribuzione/mail-order
e riuscirci a campare, infatti non invidio affatto ì
miei colleghi che sicuramente visto com’é la situazione
oggigiorno devono fare salti mortali. L’avvento ‘musica
digitale e downloads’ ha aiutato alcuni ma distrutto parte
della creatività e delle scene musicali su tutti
I fronti.
Se non erro sei residente a Londra da tempo.
Si sono arrivata a Londra
fine anni ottanta quando la Tatcher era al potere e le tensioni
di classe erano molto forti. Ero scappata dall’Italia per
una realta’ nuova – e soprattutto diversa.. [forse nella
mia testa…] con un rifiuto assoluto per un mondo bigotto/parrocchiale
e venendo da una famiglia di classe operaia, ed essendo
di sesso femminile, e’ stata una sorta di liberazione. Oggigiorno
quando rammento le scene traumatiche di quel periodo, rido
e mi ritengo fortunata delle esperienze vissute che fanno
di me quello che sono.
Londra, una metropoli, dove ci si può nascondere
meglio, piena di musica – droghe e cultura punk, era il
posto ideale per le mie vedute giovanili.
Amavo fare azioni dirette – ero coinvolta in gruppi di persone
che variavano da punks a red skins e goths…ecc ecc. In quel
periodo era tutto più facile, oggi e’ un’altra storia.
Durante la protesta poll-tax suonavo in un gruppo punk con
il quale non siamo riusciti ad incidere nessun disco perché
eravamo sempre tutti un po’ fuori ma abbiamo fatto vari
concerti live. Alla fine siamo andati tutti in diverse direzioni.
Oltretutto ho organizzato parecchi concerti punk in vari
posti occupati sia qui a Londra che in Italia.
In quel periodo si partecipava a parecchie manifestazioni
contro tutto e tutti… adesso mi sembra un mondo molto lontano…
Come trovi la scena industrial in Gran Bretagna? E’ solo
una mia impressione, oppure luoghi come Germania e Belgio
restano sempre le aree più ricettive, anche rispetto
all’Inghilterra, per l’elettronica estrema?
Si, e’ vero.
Non penso che qui ci sia mai stata una scena prolifica come
quella tedesca.
La scena Britannica si basa sulle mode. La ‘scena’ é
composta di un via vai di gente, diciamo che é tutto
basato sul turismo, si riesce avere un gran bel concerto
solo con gente proveniente da varie parti del mondo.
Purtroppo la recessione ha peggiorato la situazione un po’
da tutte le parti ma ti dirò che il concerto 6Comm/Freya
Aswynn e’ riuscito ben più di quanto mi aspettassi
– il mio prossimo event sarà al club Confession,
nuova bandiera di esplorazioni sonore, con 6comm e Sutcliffe
Jugend il 14.11.09 (www.myspace.com/confessionlondon)
Possiamo sperare di vederti da noi prossimamente on stage,
magari ad un congresso di Old Europa Cafe, o in occasione
di qualche analogo evento?
Per adesso sto partecipando
a piccole iniziative locali.
In Italia ci sono stata la primavera scorsa con 6comm mentre
era in tour dove ho veramente apprezzato quanto nobili di
cuore siamo noi italiani!
Per il futuro non so, sto registrando materiale nuovo da
presentare live.
Ovviamente se ci saranno delle opportunità sarò
molto contenta.
Amo l’Italia!!!
Grazie!
Gaya.
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ANTIchildLEAGUE
"The Father"
CD (Hagshadow)
ACL è la creatura
power- electronics di Gaya Donadio, nostra connazionale
trasferitasi a Londra già da parecchio tempo,
e titolare tra l’altro dell’ottima distro-label Hagshadow.
In azione ormai da circa 10 anni, finalmente Gaya
raccoglie idealmente il meglio della sua produzione
e lo condensa in questa vera e propria “Collection
of experimental/harsh and melodic noise”!, come lei
stessa ama citare sulla back cover del dischetto.
Se la scuola è senza dubbio quella di Con-Dom
e Genocide Organ, l’uso estraniante della voce – quasi
sempre in forma recitata - ed alcuni lenti e pesanti
frangenti del lavoro mi ricordano prepotentemente
la mitica tedesca Maria Zerfall (ascoltate “E-Man”).
Strumentazioni analogiche si intersecano con sonorizzazioni
digitali, mentre i testi toccano tematiche quali i
traumi psicologici della mente umana (anche di natura
religiosa), la sovrappopolazione del pianeta e lo
strisciante controllo cui è sottoposta, talvolta
inconsciamente, l’odierna società. In definitiva
uno spettacolare e convincente assalto sonico “sporcato”
da una certa qual attitudine punk, un lavoro di matrice
anglosassone ma soprattutto italiana, anche perché,
come ci tiene a precisare Gaya, registrato a Londra
ma “con la vista della Cappella Italiana di Orkney”
!
Info:
www.myspace.com/antichildlleague
www.hagshadow.net
Oflorenz |
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