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ALLERSEELEN + NORTHGATE
Cafe Procope, Torino, 30 Ottobre 2005

Testo e foto by Oflorenz

Quelle del Procope per me sono sempre serate speciali: Sol Invictus, Blood Axis, Angels of Light ed ora Allerseelen non sono semplici concerti, ma spaccati di una realtà e di uno spirito speciale che ancora da qualche parte fortunatamente sopravvive, e che grazie a questi eventi anche noi ogni tanto possiamo assaporare in tutta la sua pienezza.
Il progetto che apre questa sera rende l’appuntamento ancor più da ricordare: Northgate ormai ha rotto ogni barriera attitudinale e di genere, portando i suoi ascoltatori in un mondo ove industriale, wave, ma soprattutto fantastico progressive e dilatata psichedelica mi mescolano e si rincorrono in un vortice incontenibile. Spazio quindi agli ultimi lavori “The Old Koala EP” ma soprattutto “Terrarivm IV”, con le sue gemme lisergiche che dal vivo rendono ben più che su disco. E mentre mi perdo dentro il mare stralunato di “Laughing mosaics”, mi viene da pensare che Trevor e compagni hanno occupato nel mio cuore il posticino dei mitici Monumentum ormai sciolti, e che di questi prodi conservano fra l’altro nelle loro file il grande chitarrista Dan.
E mentre i pensieri fluiscono liberi il breve show di Northgate giunge alla conclusione, con Gerhard che dal fornitissmo banco del merchandise passa prontamente sul palco per gli ultimi preparativi. Lo show inizia prestissimo, ed al fianco di “Kadmon“ prendono posto il fido percussionista e Jorg di Der Blutharsch, che questa sera, come peraltro in altre passate occasioni, viene in supporto con il suo basso potente e martellante.
Proprio il palco un po’ scarno, e a livello di musicisti e a livello visivo, costituirà il punto debole della performance torinese di Allerseelen. Detto ciò, capiamo ovviamente che i costi di girare l’Europa in 5 non sarebbero quelli di farlo in 3, anche considerando che sempre di una scena di nicchia si tratta, ed i mezzi chiaramente non sono quelli dei grandi circuiti mainstream. Ed è proprio per queste ragioni che ci lasciamo presto alle spalle tali considerazioni, e ci facciamo coinvolgere da questa ora abbondante di ipnotica marzialità regalataci dai tre, con una sventagliata di brani tratti dall’ estesa discografia del progetto austriaco. Gerhard si muove plastico nel mezzo del palco accompagnando col corpo le ritmiche secche e ripetitive scandite con cattiveria da basso e tamburi, e noi ripercorriamo con la mente i viaggi oscuri e rituali compiuti nella propria intimità ascoltando album come “Neuschwabenland”, “Abenteuerliches Herz” o magari il più recente “Flamme”. Le produzioni del nostro (non dimentichiamoci che le prime gesta risalgono al 1989!) sono parecchie, ed il materiale a disposizione di Gerhard dunque non manca.
Il pubblico, purtroppo non foltissimo anche a causa del ponte dei Santi che ha portato fuori città un po’ di gente, segue con attenzione ed in religioso silenzio, tributando al trio un meritato applauso al termine di ogni brano.
Allerseelen ci illumina e ci rapisce, temprandoci lo spirito e riscaldandoci l’anima. Personalmente mi auguro di rivederlo presto in formazione completa, e nell’attesa mi sento di fare un sincero augurio: lunga vita a Gerhard ed al suo “Technosophical”.


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