Rassegna:
SETTEMBRE MUSICA TORINO
Teatro
Colosseo 15 SETTEMBRE 2006
LARSEN
& Friends in: “ABECEDA”
Testo
e foto by Oflorenz
“ABECEDA”
è il titolo di un misconosciuto poema ad opera di Vitezslav
Nezval, scrittore del collettivo artistico culturale cecoslovacco
degli anni trenta noto come Devetsil, dedito alle forme
più disparate di arte surrealista e d’avanguardia. Uno dei
fondatori del collettivo fu Karel Teige, cui è dedicata
l’interessante ed originale performance visuale/sonora di
questa sera: ispirato da “ABECEDA”, il nostro pose ognuna
delle 25 lettere dell’alfabeto occidentale al centro dell’attenzione,
conferendo loro una vera e propria identità artistica. Le
lettere del nostro alfabeto diventano, con Teige, poesia
e vera e propria arte visuale, anche grazie alle belle foto
di Karel Paspa associate ad ognuno dei 25 simboli. Una ballerina
“interpreta” in qualche modo ogni lettera, ispirata dai
versi di Nezval così come dalla figura e dalle forme di
ognuna di esse. Tutto ciò si traduce, di fronte ad una platea
eterogenea e discretamente folta, ad un’ora di surreale
viaggio sonoro e visuale ove i noti torinesi Larsen, accompagnati
dai loro “Friends”, ci regalano una base musicale coinvolgente
e sperimentale, senza mai sconfinare in territori esageratamente
ostici e non fruibili da menti poco avvezze alla musica
non “allineata”. Ma chi sono gli amici di Fabrizio e soci?
Roba da far venire i brividi agli adepti del mondo di Current
93 ed affini! Oltre all’istrionico David Tibet alla voce,
abbiamo infatti Baby Dee, androgino personaggio della scuderia
Durtro (la label di Dave), ed ancora la violoncellista Julia
Kent, attualmente in forza a quella vera rivelazione che
sono Antony and the Johnsons. Completa il quadro l’islandese
Johansson, già collaboratore di Marc Almond ed abilissimo
questa sera, con i suoi interventi di tastiera ed effetti
elettronici (mai troppo invadenti) a creare il giusto pathos
per accompagnare le immagini.
Ottimi come sempre i Larsen, instancabili costruttori di
geometrie elettriche liquide e dilatate, che si rincorrono
incessantemente con il piano di Baby Dee e le tese trame
regalateci dal violoncello della Kent. In cotanto magma
la voce di Tibet, dall’inconfondibile timbro “nervoso”,
va a nozze più che mai, trovandosi a suo agio come e meglio
che con i suoi Current. Una performance musicale che avrebbe
tranquillamente vissuto di vita propria, anche senza l’ausilio
delle immagini.
L’immagine della inconsueta danzatrice, in costume intero
bianco e nero con tanto di cuffietta in perfetto stile da
nuotatrice, ci viene trasmessa per gran parte dello show
su di uno schermo verticale posto alla sinistra del palco;
le 25 lettere dell’alfabeto si susseguono rapidamente, e
la fanciulla le “interpreta” ad una ad una con grazia e
fantasia.
Per
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www.settembremusica.it
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