ROSA
SELVAGGIA OBSCURE FESTIVAL 2002, 19
Ottobre 2002,
"Ideal" Magenta (MI)
Primo festival dedicato alla nota rivista-label-mail
order, che vede sul palco ben tre progetti musicali: i Vidi
Aquam, i La Mamoynia e i Karus Vesper.
Circa 250 persone provenienti da Lombardia, Liguria, Veneto
e Piemonte sono accorse per assistere a questo evento. Numerosi
gli stand espositivi: oltre alla padrona di casa Rosa Selvaggia,
hanno presenziato La Rose Noire (astrologia), Petali Viola
(fanzine), DJ M (cd), Antro del Drago e ByLogan (accessori
moda), e gli espositori BlackRoseGraphix
and ECATE-progetto Sebastian.
Inoltre i djs 13-34 (dell'Erba
della Strega) e Nikita (Rosa Selvaggia) per l'ottima musica
d'ascolto.
ra),
Aprono il concerto i Karus Vesper, duo milanese dedito
all'electro wave che rimanda ai Depeche Mode un po' più danzerecci,
con alla voce e alle basi il chitarrista dei Vidi Aquam Daniele,
accompagnato dalla cantante Chiara. Sebbene le ritmiche siano
ben indicate per il dance-floor, la line-up deve cercare d'inserire
meglio la voce femminile, a volte fuori linea rispetto alla
melodia. Certamente un'attività live più frequente dovrebbe
riuscire a fare da palestra d'allenamento.
Il secondo combo in azione sono i bresciani La
Mamoynia, un misto tra i DAF e gli Einsturzende Neubaten,
i quali, oltre agli strumenti tradizionali, utilizzano sul
palco vari aggeggi per creare rumore e ritmica. Certamente
una band da tenere d'occhio per il futuro. (Lady In Black)
Vidi Aquam....Pochi minuti di attesa (almeno per me
che sono arrivata all'Ideal molto in ritardo, mentre nel locale
si era già raccolto un ottimo numero di spettatori), poi i
Vidi Aquam fanno il loro ingresso sul palco, accompagnati
dal classico e caratterizzante "Intro" strumentale, di certo
il modo migliore per cominciare un'esibizione che ben riuscirà
a raccogliere l'attenzione del pubblico presente. Il palco
è spoglio, nessun vistoso artifizio che distragga l'ascoltatore
dalla musica, nessun atteggiamento fuori posto, tutto perfettamente
in linea con lo stile minimale della band. Il concerto prosegue,
vengono eseguiti brani tratti dall'ultimo album "Queen of
Spades", ma anche un inedito, più "Good Health" dal primo
tape, ed una cover degli Ataraxia, "In Articulo Mortis". Con
"Shadow of Lovers" l'atmosfera si fa incombente ed austera,
sospesa tra le note oscure della musica e la voce intensa
e pungente della cantante, per poi divenire incantata e rarefatta grazie ai suoni più
dolci della malinconica "Figlia dell'acqua".
Si percepisce intenso il sentimento dei musicisti,
sia quando si lasciano guidare da note armoniose in brani
come "I Dannati" sia quando ci regalano atmosfere impregnate
di livore, ipnotiche, eseguendo la magnetica e indefinibile
"Lost in Time", canzoni in grado di trasmettere un qualcosa
in più oltre alla musica, ovvero sensazioni, impressioni,
emozioni... Risultano impeccabili la fusione di basso e chitarra,
sempre adeguati e mai troppo invadenti, la tastiera, fondamentale
per le atmosfere della band, e la bellissima voce di Serena,
sensuale creatura oscura che, movendosi con eleganza, catalizza
l'attenzione del pubblico, cantando testi rari, ermetici e
mai dozzinali. I Vidi Aquam hanno gran classe, ricercatezza,
e un'ottima tecnica. Le canzoni sono piccole perle nere, nessun
calo di intensità durante tutto il concerto, stasera questi
musicisti sono riusciti a creare un atmosfera di tenebra preziosa
in cui abbandonarsi, per mezzo delle loro sonorità che richiamano
alla mente tormentate visioni a cavallo tra illusione ed incubo,
tra essere e nulla... Che altro dire? Il gruppo scende dal
palco e la fine della musica mi richiama alla realtà, resta
ancora un po' di tempo per dare un'occhiata a tutti gli stands
e per scambiare qualche parola con gli amici che c'erano stasera...
Una serata coinvolgente, musicalmente ineccepibile.
(Kiara testo / Erzsbeth foto Vidi Aquam)
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